Ousmane Sonko reagisce ai commenti del presidente francese sull’Africa

Ousmane Sonko reagisce ai commenti del presidente francese sull’Africa
Ousmane Sonko reagisce ai commenti del presidente francese sull’Africa
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AA/ Dakar/ Alioune Ndiaye

L’annunciata partenza dei soldati francesi dal territorio senegalese è il risultato di una volontà del Senegal e non di un negoziato con la Francia, ha annunciato lunedì il primo ministro Ousmane Sonko.

Questa dichiarazione fatta attraverso la rete sociale Facebook contraddice il presidente francese Emmanuel Macron, affermando che la partenza dei soldati francesi era stata negoziata tra la Francia e i paesi africani interessati.

“Abbiamo proposto ai capi di Stato africani di riorganizzare la nostra presenza. Poiché siamo molto educati, abbiamo lasciato loro il primato dell’annuncio”, ha aggiunto Macron durante la sua dichiarazione in occasione della conferenza degli ambasciatori, lunedì a Parigi.

“Vorrei dire che, nel caso del Senegal, questa affermazione è completamente errata. Finora non si sono svolte discussioni o trattative e la decisione presa dal Senegal nasce dalla sua sola volontà, in quanto Paese libero, indipendente e sovrano”, ha affermato il Primo Ministro senegalese.

Nella sua risposta, Sonko ha anche indebolito la tesi del leader francese secondo cui “nessun paese africano sarebbe sovrano oggi se la Francia non si fosse schierata”.

“Ricordiamo che la Francia non ha né la capacità né la legittimità per garantire la sicurezza e la sovranità dell’Africa”, ha sottolineato a questo proposito.

“Al contrario, ha spesso contribuito a destabilizzare alcuni paesi africani come la Libia, con conseguenze disastrose sulla stabilità e la sicurezza del Sahel”, ha continuato il primo ministro senegalese, non senza ricordare a Macron che l’impegno degli africani è stato decisivo per la liberazione della Francia durante la seconda guerra mondiale 1939-1945.

“Se i soldati africani, a volte mobilitati con la forza, maltrattati e infine traditi, non fossero stati schierati durante la Seconda Guerra Mondiale per difendere la Francia, la Francia, forse ancora oggi, sarebbe tedesca”, ha detto. -si è rivolto al presidente francese il quale, nella sua dichiarazione, si è rammaricato che i leader africani “si siano dimenticati di dire grazie alla Francia”.

A titolo di promemoria, il Senegal ha annunciato alla fine di novembre che la presenza militare francese era incompatibile con la sua sovranità.

La stessa posizione è stata confermata dal presidente Bassirou Diomaye Faye durante gli auguri di Capodanno.

“Ho incaricato il Ministro delle Forze Armate di proporre una nuova dottrina di difesa e sicurezza che comporti, tra le altre conseguenze, la fine di tutte le presenze militari di paesi stranieri in Senegal a partire dal 2025”, ha indicato il presidente senegalese.

Il Senegal si unisce così a Burkina Faso, Mali, Niger e, molto recentemente, Ciad e Costa d’Avorio, nel bandire le truppe francesi.

Da parte francese, le autorità parlano di “una riconfigurazione del sistema militare francese in Africa”.

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