La Corte dei conti ha presentato, nella sua ultima relazione per il periodo 2023-2024, una valutazione dettagliata della gestione e del monitoraggio della dichiarazione obbligatoria dei beni in Marocco. Questo sistema, messo in atto per rafforzare la trasparenza e lottare contro la corruzione, è essenziale per la moralizzazione della vita pubblica e la protezione dei fondi pubblici.
Progressi notevoli ma disparità persistenti
Secondo i dati raccolti dalla Corte dei Conti, tra il 1° gennaio 2023 e il 30 settembre 2024 sono state presentate 15.876 dichiarazioni patrimoniali, così distribuite:
- Da dove proviene il 39% delle dichiarazioni dipendenti pubblici et agenti pubblici,
- Il 60% riguarda i funzionari eletti autorità locali,
- L’1% rientra in altre categorie specifiche (membri del Parlamento, giudici costituzionaliecc.).
I Consigli regionali di contabilità hanno ricevuto la maggior parte delle dichiarazioni, ovvero 14.637 pratiche, presentate principalmente da eletti locali, mentre il Consiglio superiore di contabilità ha registrato 1.239 dichiarazioni provenienti principalmente da funzionari pubblici.
Il totale delle dichiarazioni depositate dal 2010 al 30 settembre 2024 è portato a 462.826 dichiarazioni, distribuite tra 398.792 dichiarazioni per la categoria dei dipendenti pubblici e agenti pubblici (86,2%), 57.964 dichiarazioni per la categoria degli eletti nei consigli degli enti locali e ordini professionali (12,5%) e 6.070 dichiarazioni per altre categorie di contribuenti (1,3%).
Irregolarità e carenze rilevate
Il rapporto evidenzia diverse disfunzioni nella gestione di questo sistema. Questi includono in particolare il mancato rispetto dei termini di rendicontazione. La Corte segnala che molti dichiaranti non rispettano i termini fissati dalla legge, in particolare tra gli eletti locali e i funzionari pubblici. Di conseguenza, la stessa autorità ha dovuto emettere diverse ingiunzioni per costringere i delinquenti a regolarizzare la loro situazione. Il rapporto evidenzia anche la mancato aggiornamento degli elenchi dei dichiaranti. “Permangono lacune nella tenuta e nell’aggiornamento degli elenchi delle persone soggette all’obbligo di segnalazione. Ciò compromette la capacità delle giurisdizioni finanziarie di monitorare efficacemente il rispetto di tale obbligo”, osserva il rapporto.
Un altro punto migliorativo sottolineato dalla Corte, quello di dichiarazioni incomplete o errate. A questo proposito, il rapporto menziona il problema delle dichiarazioni errate o non sufficientemente dettagliate, che rendono complessa l’effettiva valutazione dei beni dichiarati.
Le raccomandazioni della Corte dei Conti
Per migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema, la Corte dei conti formula diverse raccomandazioni:
- Modernizzazione e digitalizzazione del sistema attraverso l’istituzione di una piattaforma elettronica integrata si raccomanda di agevolare la raccolta, il monitoraggio e la verifica delle dichiarazioni, rafforzandone al tempo stesso la tracciabilità.
- Revisione del quadro legislativo unificando i testi che disciplinano la dichiarazione patrimoniale, allineandoli ai principi della Costituzione del 2011 per una migliore coerenza giuridica.
- Sanzioni dissuasive rafforzando i meccanismi di controllo e introducendo sanzioni finanziarie e disciplinari graduali contro i trasgressori o coloro che forniscono dichiarazioni inesatte.
- Chiarimento dei criteri e degli obblighi : Si raccomanda di ampliare e precisare le categorie di beni da dichiarare, introducendo una soglia minima per i beni mobili, al fine di riflettere più fedelmente il tenore di vita dei dichiaranti.
La sfida della trasparenza e della responsabilità
Rafforzando i controlli e modernizzando le procedure, la Corte dei conti intende istituire un sistema più efficace e dissuasivo. Il successo della dichiarazione patrimoniale obbligatoria dipende da una maggiore cooperazione tra le istituzioni interessate e dal rigore dei controlli effettuati. Questa iniziativa si inserisce in una più ampia dinamica di moralizzazione della vita pubblica, essenziale per rafforzare la fiducia dei cittadini e preservare l’integrità dei manager pubblici.