In questo senso il PS non ha cambiato linea dopo il veto alla N-VA imposto dal presidente di Bruxelles Ahmed Laaouej a metà novembre. Quindici giorni dopo, la situazione non è cambiata a Bruxelles. Il PS è solo contro tutti. Tutti chiedono ad Ahmed Laaouej di assumersi le proprie responsabilità, di impegnare il suo partito in riforme essenziali per la sopravvivenza di Bruxelles. “La capitolazione del PS di Bruxelles sembra piuttosto una mancanza di coraggio di fronte alla portata delle riforme da realizzare a Bruxelles. Abbiamo bisogno di un governo solido con partner capaci di superare i loro interessi di parte a beneficio dell’interesse generale”.ha commentato il leader degli Engagés di Bruxelles Christophe De Beukelaer. “Nessuno può stupirsi dell’aspetto istituzionale della nota di Elke Van Den Brandt. Riflette soltanto i punti programmatici comuni tra i partiti fiamminghi attorno al tavolo. Non condividiamo nemmeno questo progetto istituzionale degli olandesi, ma siamo consapevoli che dobbiamo semplificare e riformare radicalmente Bruxelles e siamo pronti a difendere la nostra visione nel quadro di un negoziato governativo.”
Formazione del governo a Bruxelles: “La nota di Elke van den Brandt è inaccettabile per il PS”
Mentre l’allenatore David Leisterh “lancia un chiaro appello alla responsabilità di tutti” et”prende atto oggi della decisione unilaterale del PS di interrompere la sua partecipazione ai negoziati. Non abbandonerò Bruxelles. Ancor meno in tempo di tempesta. La posta in gioco è troppo alta. I cittadini di Bruxelles non riuscivano a capire che i litigi politici impediscono la ridistribuzione di Bruxelles.”
Anche gli olandesi denunciano il “mancanza di senso di responsabilità del PS”afferma Cieltje Van Achter (N-VA), mentre l’Open-VLD descrive l’atteggiamento del PS come” Sorprendente”.
Sapendo che sono essenziali, i socialisti di Bruxelles hanno poco interesse a cambiare linea. Ieri hanno criticato i partner negoziali per “mettere in discussione gli equilibri istituzionali della Regione di Bruxelles e gli interessi dei francofoni”denunciato”un passo indietro di 25 anni con l’ingerenza nei negoziati regionali di considerazioni che, ignorando le realtà di Bruxelles, rispondono più alle dinamiche nazionali che regionali. Ci siamo sempre opposti alla messa sotto il controllo di Bruxelles da parte delle due Comunità.”
La stagnazione a Bruxelles è destinata a durare. Bloccando i negoziati i socialisti aumentano sicuramente la pressione sul loro partito ma anche su altri gruppi politici. “Ahmed Laaouej non ha fretta perché sa di essere essenziale. Certamente, giocando la sua carta personale anziché quella dell’interesse generale, è sempre più soggetto a critiche per la sua irresponsabilità. D’altra parte, si atteggia a difensore dei diritti dei francofoni. E può anche alzare la posta in suo favore”precisa un osservatore della vita politica di Bruxelles. Il che ci ricorda anche che se il CD&V avesse accettato di unirsi alla squadra, Bruxelles avrebbe avuto un governo per diverse settimane…