In risposta alle minacce del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump di imporre dazi del 25%, il Canada sta intensificando gli sforzi per rafforzare la sicurezza delle frontiere con gli Stati Uniti. Ottawa ha annunciato misure tra cui l’aumento del numero della Royal Canadian Mounted Police (RCMP) e l’uso di nuove tecnologie.
Una nota interna ottenuta da Radio-Canada rivela che l’RCMP del Quebec orientale riassegnerà il 25% del suo personale alla gestione delle frontiere. Queste riassegnazioni, descritte come “pratica standard” da Martina Pillarova, portavoce dell’RCMP, hanno lo scopo di rispondere in modo proattivo alle crescenti sfide al confine tra Canada e Stati Uniti. Tuttavia, non sono stati forniti numeri specifici sul numero di funzionari aggiuntivi o sulle tempistiche.
L’obiettivo è duplice: garantire un’accoglienza umanitaria dei migranti preservando la sicurezza pubblica. Il Quebec meridionale, particolarmente colpito dagli attraversamenti illegali, è diventato una priorità.
Il numero di attraversamenti illegali dal Canada agli Stati Uniti è aumentato in modo significativo, da 2.000 nel 2022 a quasi 18.000 nei primi dieci mesi di quest’anno. I migranti, spesso provenienti dall’India e dal Bangladesh, utilizzano le strade forestali per raggiungere gli Stati Uniti attraverso il Quebec meridionale. I trafficanti attivi sui social network organizzano questi attraversamenti per diverse migliaia di dollari.
A giugno, l’area di Swanton, che si estende tra il Quebec e lo stato di New York, ha registrato il record di 3.300 intercettazioni in un mese.
Per colmare le lacune di forza lavoro sul campo, Ottawa investirà in droni, sensori a infrarossi ed elicotteri. Questi strumenti mirano a migliorare la sorveglianza di aree isolate, spesso sfruttate da reti criminali. Nonostante questi annunci, le scadenze di attuazione rimangono poco chiare.
Il ministro della Pubblica Sicurezza, Dominic Leblanc, ha sottolineato che queste innovazioni consentiranno una risposta più rapida ed efficace agli attraversamenti illegali.
Attualmente viene criticato il basso numero di agenti disponibili in alcune regioni. Su un’area di 160 km sono talvolta presenti solo sei agenti per turno. Più a est, questa cifra scende a due o tre veicoli per percorrere decine di chilometri. Queste aree scarsamente monitorate sono ben note ai trafficanti, che sfruttano queste scappatoie.
Il governo del Quebec ha accolto questi annunci come un progresso positivo, ma chiede un piano dettagliato e concreto. François Bonnardel, ministro della Pubblica Sicurezza del Quebec, insiste sull’importanza di un’azione coordinata per evitare le sanzioni commerciali previste da Trump.
Queste misure arrivano mentre cresce la pressione su entrambi i lati del confine, con richieste di intervento provenienti sia dai residenti del Quebec che dai politici americani. La situazione, che unisce questioni umanitarie, economiche e di sicurezza, pone la gestione delle frontiere al centro delle relazioni tra Canada e Stati Uniti.
Fonte: Radio-Canada