Secondo la legge, tutte le strutture audiovisive (radio e televisioni) devono, per essere a norma, avere un’autorizzazione rilasciata dal ministro responsabile della comunicazione, ai sensi dell’articolo 94 della legge 2017-27 del 13 luglio 2017 recante il Codice della stampa .
>Tuttavia, secondo il ministro incaricato delle Comunicazioni, delle Telecomunicazioni e degli Affari Digitali, Alioune Sall, “ad oggi non esiste alcuna struttura, da qui la necessità di una regolarizzazione”. Ne ha parlato martedì mattina durante la pubblicazione ufficiale dell’elenco dei media riconosciuti dallo Stato del Senegal.Tornando alla situazione nel settore dei media, il ministro ha rivelato di aver constatato il “non rispetto” delle disposizioni fondamentali del Codice della stampa da parte di diverse centinaia di media, ma anche una “proliferazione della disinformazione e dell’incitamento all’odio” nel settore dei media. media e l’esercizio della professione da parte di attori “non identificati”.
“Abbiamo anche notato il decadimento del contesto economico dei media, la precarietà sociale ed economica degli attori dei media, le pratiche mercenarie sempre più frequenti della penna, nonché una distribuzione iniqua delle entità e delle persone giuridiche che non possono beneficiare del sostegno alla stampa e Fondo per lo sviluppo”, si è rammaricato il ministro.
Pertanto, secondo Sall, la mappatura del settore dei media in Senegal effettuata nel 2023 mostra che sono state 535 le entità che hanno presentato domanda al Fondo di sostegno e sviluppo della stampa nel 2023.
Mariama DIEME
Senegal