Concerti, festival estivi: le azioni giuste da intraprendere per prendersi cura del proprio udito

Concerti, festival estivi: le azioni giuste da intraprendere per prendersi cura del proprio udito
Concerti, festival estivi: le azioni giuste da intraprendere per prendersi cura del proprio udito
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Per limitare i rischi legati ad un’esposizione troppo prolungata o troppo intensa al rumore, si consiglia (1) di:

– fare pause regolari lontano dalle fonti sonore (palcoscenico, altoparlante);

– indossare adeguate protezioni acustiche (tappi per le orecchie o cuffie antirumore – che potete trovare nei supermercati, su internet, in farmacia o anche presso gli audioprotesisti) per tutta la durata dell’esposizione per garantirne l’efficacia;

– ascoltare i sintomi di affaticamento uditivo.

Tieni presente che in ambito professionale la protezione dell’udito prevede, in particolare, l’uso di cuffie se sei esposto a rumori forti e prolungati.

Se ascolti la musica direttamente nelle orecchie, considera:

– limitare il volume alla metà del massimo del dispositivo;

– limitare la durata dell’ascolto senza interruzioni;

– privilegiare le cuffie rispetto agli auricolari;

– non addormentarsi con cuffie o auricolari in uso.

La Hearing Foundation consiglia inoltre di scegliere cuffie o cuffie con riduzione del rumore.

  • 2 Quali sono i rischi?

    Se è importante prendersi cura del proprio udito è perché i rischi sono davvero reali! L’associazione National Hearing Day (JNA), gestita da otorinolaringoiatri, ricercatori ed esperti, ricorda l’importanza di gestire l’esposizione sonora: “A seconda della costituzione personale, sperimentare il suono senza protezione è come giocare alla roulette russa con le cellule sensoriali dell’orecchio. Oggi sei milioni di persone sotto i 35 anni soffrono di acufene. Il 12% dei minori di 18 anni affetti da acufene soffre di iperacusia (2). »

    Tuttavia, secondo l’indagine Ifop-JNA, quasi il 70% dei francesi non protegge sufficientemente il proprio udito (e nemmeno quello dei propri figli) durante festival, concerti ed eventi musicali (3).

    Innanzitutto l’esposizione al rumore può portare ad un affaticamento dell’udito: fischi o fischi nell’orecchio (acufene); perdita temporanea dell’udito (da 5 a 10 dB). Dura da pochi secondi a dieci ore. Successivamente l’udito ritorna al suo livello abituale dopo un periodo di riposo (cioè senza esposizione al rumore).

    Tuttavia, questo fenomeno reversibile può causare o accelerare la perdita dell’udito a lungo termine: riduzione o perdita dell’udito; comparsa di acufeni permanenti; iperacusia (intolleranza ai suoni circostanti).

    Si prega di notare che i bambini, le donne incinte (soprattutto a partire dal 3° trimestre di gravidanza) e le persone con epilessia corrono un rischio maggiore di esposizione al rumore.

    Come determinare la potenza del suono ambientale?
    Per conoscere il numero di decibel in un luogo esistono misuratori di decibel (dispositivi di misurazione dei dB) e applicazioni per telefoni cellulari.
    Un’altra indicazione: “Se non riesci a capire il parlato entro 1 metro, il suono è troppo forte!” Un principio fondamentale: più ci allontaniamo dalle fonti sonore, più diminuisce la pressione acustica del suono. » (4)

  • 3 In caso di sintomi

    Non appena compaiono i primi segni di affaticamento uditivo, è necessario fare una vera e propria “pausa uditiva” affinché i sintomi scompaiano.

    D’altra parte, se l’acufene persiste oltre le 24 ore, è necessario consultare rapidamente per evitare il rischio di danni permanenti.

    In caso di trauma sonoro acuto, causato dall’esposizione ad un suono breve e molto potente (tipo feedback), si tratta di un’emergenza medica che richiede un trattamento immediato per aumentare le possibilità di recupero.

  • 4 Quando il rumore diventa pericoloso?

    La soglia del rumore dannoso è fissata a 90 decibel (dB). Si consiglia quindi di evitare ambienti rischiosi, cioè superiori a 90/100 dB.

    – Da 80 dB: le capacità uditive sono in pericolo per esposizioni prolungate (maggiori o uguali a 8 ore al giorno);

    – da 100 dB: un’esposizione di soli 15 minuti può provocare gravi danni all’orecchio interno;

    – da 120 dB: i rumori che raggiungono o superano i 120 dB sono dannosi, anche in caso di esposizione di breve durata. Provoca dolore e può provocare notevoli problemi uditivi fino alla sordità irreversibile;

    – superiore a 135 dB: il rumore di altissima intensità è pericoloso alla minima esposizione, anche molto breve. Può causare traumi acustici acuti (ASD) con danni immediati e permanenti all’orecchio interno.

    Per informazione: durante una conversazione sei intorno ai 50 dB; vicino a un tosaerba in funzione, a 90 dB; quando si ascolta la musica ad un concerto o in discoteca, a 102 dB.

    Quando si parla di musica, sappi che è importante il “dosaggio”, ovvero l’associazione tra il livello sonoro e la durata dell’esposizione: “ascoltare musica a 80 dB 24 ore su 24 è più dannoso che assistere a un concerto per 1 ora a 100 dB”, afferma l’assicurazione sanitaria.

    (1) Fonte: assicurazione sanitaria.

    (2) Fonte: Tinnitus Barometer marzo 2024, disponibile su journee-audition.org.

    (3) Fonte: indagine Ifop-JNA di giugno 2023.

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