La tonnellata di cacao perde quasi il 30% in una settimana senza una sola spiegazione

La tonnellata di cacao perde quasi il 30% in una settimana senza una sola spiegazione
La tonnellata di cacao perde quasi il 30% in una settimana senza una sola spiegazione
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I prezzi del cacao sono diminuiti drasticamente la scorsa settimana. Uno scossone che riflette la speranza di un raccolto migliore, ma che è legato anche a questo specifico periodo dell’anno: il mese di luglio è tradizionalmente frenetico per il mercato del cacao.

Meno 29% alla Borsa di Londra, meno 14% alla Borsa di New York, i prezzi del cacao sono caduti in caduta libera la scorsa settimana. Un calo che può essere spiegato da diversi fattori, ma è difficile sapere quale abbia maggiore influenza sui prezzi.

Innanzitutto, c’è una rinnovata speranza per quanto riguarda il clima: da metà giugno le piogge sono regolari in Costa d’Avorio, dopo mesi di clima troppo secco che hanno fatto soffrire le piantagioni. La pioggia era così a lungo attesa che alcuni produttori ivoriani di cacao hanno cominciato a sognare una produzione che risalisse a 1,8 milioni di tonnellate, o addirittura a 2 milioni, per il prossimo raccolto di settembre-ottobre, quello che chiamiamo ” a quelli principali » — ovvero da 400.000 a 500.000 tonnellate in più rispetto allo scorso anno. La prospettiva di una tale ripresa della produzione è di per sé un elemento che può spiegare il calo dei prezzi dopo un’impennata senza precedenti da più di un anno.

Perdita di interesse nei fondi di investimento

Secondo alcuni osservatori, il calo osservato sul mercato azionario è soprattutto di natura tecnica, nel senso che riflette meccanismi finanziari. I fondi di investimento che si erano appassionati al cacao negli ultimi mesi avrebbero smesso di scommettere sul rialzo dei prezzi e avrebbero cominciato a rivendere in massa i loro contratti, secondo IL Financial Times, che si basa sui dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti. Il che dà l’impressione che ci sia più cacao sul mercato.

« Combattimento » sui fagioli con consegna a luglio

A giocare forse un ruolo è anche la scadenza dei contratti di luglio, tra due settimane: si tratta di contratti di acquisto anticipato, per i chicchi che verranno consegnati questo mese. Tradizionalmente, “ la scadenza di luglio è caratterizzata da un’elevata volatilità “, spiega un rappresentante di una multinazionale, perché ” c’è una lotta per i fagioli », sei mesi prima delle vacanze di Natale.

Ciò significa che il calo dei prezzi probabilmente non rientra, per il momento, in un movimento fondamentale: il trend potrebbe benissimo invertirsi nei prossimi giorni.

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