In Vallonia, con il 27,4% delle intenzioni di voto per il governo federale, il MR resta in testa alla classifica. Si tratta dello 0,8% in meno rispetto al numero di voti ottenuti nelle elezioni del 9 giugno, un calo molto leggero. Il Ps si muove più comodamente al secondo posto, in crescita, con il 24,6%, contro il 22% delle urne. In terzo luogo, Les Engagés ha ricevuto il 20,6% delle intenzioni di voto (+0,6% rispetto al 9 giugno). Con il 12,9%, il PTB ha fatto un po’ meglio che alle elezioni (11,6%). Stessa cosa per Ecolo, questa volta all’8,1%, rispetto al 6,9% di giugno.
Le tre personalità più quotate in Vallonia, in ordine; Sophie Wilmès, Alexander De Croo e Maxime Prévot.
Gli Engagés, eredi della democrazia cristiana, coinvolti nel mistero dell’arancia
Da parte fiamminga non assistiamo a grandi sconvolgimenti nelle intenzioni di voto, analizza Le Soir. Il N-VA, vincitore delle elezioni di giugno e ottobre, è ancora primo (24,6%), seguito da Vlaams Belang, ancora molto alto (23,5%).
I socialisti fiamminghi di Vooruit stanno facendo progressi evidenti, sopra la soglia del 15% e ben oltre il 13% ottenuto durante le elezioni di giugno. La procrastinazione del presidente Conner Rousseau, che il mese scorso ha fatto deragliare brevemente i negoziati sul governo federale, non è quindi sanzionata.
“Conner Rousseau non è un guscio vuoto?”
Seguono un CD&V, anch’esso in buona forma (dal 12,8% al 13,3%), a differenza dei liberali dell’Open VLD, passati dall’8,7% dei voti di giugno al 7,2%. Groen è riuscito a malapena a convincere il 6,9% degli intervistati.
Il sondaggio Ipsos è stato condotto online dal 18 al 21 novembre con 2.591 intervistati, di cui 1.000 persone in Vallonia, altre 1.000 nelle Fiandre e 591 a Bruxelles. Il margine massimo di errore è del 3,1% nel nord e nel sud del Paese e del 4% nella capitale.
