confine dell’enclave spagnola di Melilla con il Marocco. Credito: Shutterstock
Il governo spagnolo ha approvato martedì una riforma della legge sugli stranieri per semplificare la regolarizzazione dei migranti in situazione irregolare in Spagna.
Di questa misura potrebbero beneficiare 900.000 persone nei prossimi tre anni, ovvero 300.000 migranti all’anno, ha sottolineato il Ministro dell’Inclusione, della Previdenza Sociale e della Migrazione, Elma Saiz, durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.
“L’obiettivo è rafforzare e ampliare le vie di accesso alla regolarizzazione per i migranti che si trovano in Spagna, affinché possano condurre una vita pienamente cittadina: avere diritti e doveri”, Elma Saiz ha spiegato.
“Con le nuove funzionalità che abbiamo incorporato, stimiamo che circa 300.000 persone potrebbero essere regolarizzate ogni anno nei prossimi 3 anni”, ha detto Saiz, ricordando che nel 2023 verrà regolarizzata la situazione di 210mila persone.
Secondo il ministro “Sono 2,9 milioni gli stranieri che contribuiscono mensilmente alla Previdenza Sociale, rappresentano il 13,6% del totale degli iscritti, due punti in più rispetto a due anni fa”.
Il funzionario del governo ha indicato che questa riforma è “il più ambizioso e completo” da quando la legge è stata approvata 13 anni fa. Tra le principali misure annunciate ha menzionato la riduzione della durata del soggiorno necessario per accedere ai dispositivi di rooting, da 3 a 2 anni.
“La Spagna deve scegliere tra essere un Paese aperto e prospero o essere un Paese chiuso e povero”, ha aggiunto il capo della Migrazione.
Saiz ha inoltre chiarito che tutti i visti avranno ora una durata iniziale di un anno. Inoltre, verranno introdotte tutele specifiche per i lavoratori migranti stagionali e saranno allentate le condizioni per il ricongiungimento familiare.
L’attuale regolamento risale al 2011 e, da allora, sono state apportate diverse modifiche, l’ultima nel 2022, al fine, tra l’altro, di creare il“tifo per la formazione”che consente a chi vive in Spagna da due anni di regolarizzare la propria situazione se si sta formando in una professione ricercata dal mercato del lavoro.
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