Senza un’azione rapida e adeguata, la minaccia potrebbe causare più morti del cancro entro il 2050

Senza un’azione rapida e adeguata, la minaccia potrebbe causare più morti del cancro entro il 2050
Senza un’azione rapida e adeguata, la minaccia potrebbe causare più morti del cancro entro il 2050
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Riconosciuta come una delle maggiori minacce sanitarie del 21° secolo, la resistenza antimicrobica preoccupa sempre più il mondo scientifico, che sottolinea l’urgenza di una strategia rafforzata. “Poiché gli antimicrobici perdono la loro efficacia e i trattamenti diventano sempre più complessi, è imperativo fare affidamento su trattamenti complementari, ha sottolineato questo lunedì l’EPIV-ULB. Tra questi, la vaccinazione si distingue come un potente approccio preventivo, consentendo di ridurre direttamente e indirettamente la diffusione degli agenti patogeni esistenti..”

La resistenza agli antibiotici potrebbe causare oltre 39 milioni di morti entro il 2050

Il vantaggio della vaccinazione

Come misura preventiva, i vaccini aiutano a prevenire infezioni come la polmonite o la meningite pneumococcica e quindi a limitare la necessità di antibiotici. Inoltre, prevenendo le infezioni virali, la vaccinazione riduce il rischio di una prescrizione eccessiva di antibiotici che ancora troppo spesso vengono somministrati in modo errato. Sappiamo infine che l’immunità collettiva ottenuta attraverso la vaccinazione ha l’effetto di rallentare la trasmissione degli agenti patogeni resistenti limitandone la circolazione all’interno della popolazione.

Per l’Istituto europeo di vaccinazione Plotkin, se il Belgio vuole massimizzare l’effetto dei vaccini nella lotta contro la resistenza antimicrobica, deve concentrarsi su diversi assi strategici. Pertanto, una di queste priorità è aumentare la copertura vaccinale ottenendo un’elevata copertura dei vaccini raccomandati per prevenire efficacemente la diffusione di alcuni agenti patogeni resistenti.

Allo stesso modo, è necessario innovare e sviluppare nuovi vaccini, così come rafforzare la sorveglianza epidemiologica, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati a livello nazionale, al fine di comprendere meglio l’impatto dei vaccini sull’evoluzione della RAM e orientare così le politiche di sanità pubblica. Per contrastare l’esitazione vaccinale è necessario anche sensibilizzare il grande pubblico, come si fa ormai da tempo attraverso le campagne.

Infine, secondo l’EPIV è necessario anche rafforzare la formazione degli operatori sanitari per incoraggiare le pratiche preventive e l’uso razionale degli antibiotici, che chiede anche il finanziamento di nuovi studi più approfonditi per colmare le lacune dei dati impatto preciso della resistenza antimicrobica.

“Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. È la principale causa di morte e la più grande sfida per la salute pubblica a livello globale”

Belgio, cattivo studente

Nonostante una graduale diminuzione dell’uso di antibiotici tra il 2016 e il 2024, il Belgio rimane uno dei paesi europei che ne consumano di più. Ricordiamo da parte loro le Mutualités Libres che, anch’esse, chiedono di raddoppiare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi fissati, tra gli altri, dal piano d’azione nazionale belga AMR One Health e dal Centro federale di competenza in sanità (KCE). Da un’analisi effettuata su 2,3 ​​milioni di iscritti alle 3 Mutualità Libere (Partenamut, Helan e Freie Krankenkasse) emerge che tra luglio 2016 e giugno 2024 il consumo di antibiotici è leggermente diminuito, raggiungendo le 17,8 dosi giornaliere definite per 1.000 abitanti al giorno. “Un calo contrastato dai consumi che tornano a crescere dopo la pandemia di Covid-19“, notano tuttavia le Mutualités Libres, che rilevano anche che, tra luglio 2023 e giugno 2024, gli antibiotici rimborsati sono stati consegnati da una farmacia pubblica a un terzo dei suoi affiliati.

Un primo obiettivo, secondo le Mutualités, sarebbe quello di ridurre l’uso dei chinoloni, antibiotici ad ampio spettro utilizzati per trattare infezioni gravi, al 5% del volume totale degli antibiotici. Nel 2022 eravamo ancora al 7%. Un altro obiettivo sarebbe quello di ottenere una riduzione complessiva del consumo di antibiotici del 40% rispetto al 2019.”Dopo un temporaneo calo durante la pandemia, il consumo di antibiotici è tornato a crescere nel 2021, riportandosi su livelli simili a quelli del 2019“, si rammaricano le Mutualités, che puntano anche a un uso moderato degli antibiotici di seconda linea, che ancora oggi rappresentano circa il 47% del consumo totale.

Un obiettivo è stato comunque raggiunto accolgono con favore le Mutualités Libres, che sottolineano l’uso maggioritario (65%) di antibiotici nella categoria “Accesso” dell’OMS. Questi antibiotici, efficaci contro i comuni agenti patogeni, hanno un potenziale di resistenza inferiore. Nel 2024, il 69% degli antibiotici utilizzati in Belgio apparterranno a questa categoria, una cifra che supera l’obiettivo iniziale.

Secondo l’OCSE, la resistenza agli antibiotici provoca ogni anno 79.000 decessi, con 1 infezione su 5 già resistente agli antibiotici nei paesi membri. In Belgio, nel 2019, circa 1 infezione su 11 era resistente, colpendo in particolare le popolazioni più vulnerabili come gli anziani e i bambini molto piccoli. Cifre che sorprendono.

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