“I dati bancari, la password e il codice PIN non sono interessati”, cerca di rassicurare il marchio, che ha notificato l’attacco alla Commissione nazionale per l’informatica e le libertà (CNIL).
Continua la striscia nera degli attacchi informatici. Dopo l’operatore Free e il marchio Boulanger, è il turno di Auchan di essere colpito dagli hacker informatici. In un’e-mail inviata ai suoi clienti questo martedì mattina, il distributore del Nord spiega che si tratta di un attacco informatico “ha comportato l’accesso non autorizzato a parte dei dati personali” associati al proprio conto fedeltà. Tra le informazioni rubate ci sono cognomi, nomi, indirizzi email e postali, numeri di telefono, composizione familiare se fornita, data di nascita, numero di carta fedeltà e importo del montepremi.
“I dati bancari, la password e il codice PIN non sono interessati”cerca di rassicurare il brand, che ha notificato l’attacco informatico alla Commissione nazionale per l’informatica e le libertà (CNIL). In totale, secondo un portavoce del gruppo all’AFP, sono più di 500.000 i clienti interessati da queste fughe di dati. Per non perdere gli importi raccolti sulla carta fedeltà, Auchan sottolinea l’avere “Controlli rafforzati in caso di recesso”. Il marchio invita i suoi clienti a farlo “la massima vigilanza riguardo al rischio di e-mail, SMS o chiamate fraudolente”.
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“Non fare clic su nessun collegamento”
Incrociando le informazioni provenienti da diverse fughe di dati, gli hacker hanno l’opportunità di contattare le vittime e cercare di estorcere loro denaro. “Se ricevi un messaggio, non cliccare su nessun link, non chiamare il numero fornito e non ignorare le informazioni in esso contenute poiché è probabile che si tratti di un messaggio di phishing”avverte l’e-mail Auchan inviata ai propri clienti.
Per Benoit Grünemwald, esperto informatico di ESET, la banalizzazione delle fughe di dati non deve essere banalizzata “indurre un allentamento della vigilanza e della percezione dell’utilità della sicurezza informatica” per i francesi. “Le aziende investono per proteggere i propri asset digitali, certo a volte in maniera insufficiente, ma il compito è arduo. Per sostenerli, l’apparato legislativo europeo mira ad armonizzare e aumentare gli obiettivi di resilienza delle nostre società.sottolinea lo specialista. “A livello economico e sociale, una perdita di interesse, già non sufficientemente elevata, porterebbe a un aumento delle violazioni dei dati e a un’erosione della fiducia digitale negli stakeholder”avverte Benoit Grünemwald.
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