Cosa implicherebbe lo “shock fiscale” promesso dal Nuovo Fronte Popolare, che prende di mira i più ricchi?

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Dal punto di vista economico, il programma del Nuovo Fronte Popolare riprende quasi tutto ciò che la maggioranza presidenziale aveva messo in atto. Tuttavia, per finanziare le lotte sociali sarebbe necessario un aumento significativo delle tasse.

Sulla carta, il programma economico del Nuovo Fronte Popolare somiglierebbe quasi alla storia di Robin Hood. In altre parole, l’idea sarebbe quella di tassare i più ricchi per aiutare i più poveri. Ma in realtà, cosa scatenerebbe questo shock fiscale?

la fine delle misure fiscali dell’era Macron

Al termine delle elezioni legislative anticipate del 30 giugno e del 7 luglio, la sinistra spera di arrivare al potere. In quest’ottica il Nuovo Fronte Popolare ha preparato un programma economico che ha poco a che vedere con quello in vigore.

L’uscita dall’ISF, la riduzione della scala Irpef e l’introduzione dell’aliquota unica. Tutti questi gesti fiscali che la sinistra ha sempre criticato e che vengono giudicati “regali ai più ricchi”, la nuova alleanza della sinistra non li vuole più. Dal 4 agosto la sinistra lancerebbe quindi un disegno di legge correttivo.

“Si tratta di misure di emergenza, abbastanza facili da attuare e che possono fruttare diverse decine di miliardi di euro”, spiega Eric Coquerel, deputato uscente della LFI ed ex presidente della commissione finanze dell’assemblea uscente, a Les Échos.

Un aumento delle tasse stimato in 50 miliardi di euro

Secondo i calcoli dell’ex coalizione Nupes, nel 2022 l’aumento delle tasse ammonterebbe almeno a 50 miliardi di euro.

La sinistra vorrebbe affrontare anche un tema spinoso: l’imposta di successione. Il Nuovo Fronte Popolare assicura che la riforma tutelerebbe le piccole eredità e non farebbe altro che rafforzare la tassazione dei patrimoni più grandi. Prevista una “eredità massima”, stimata in 12 milioni di euro nel 2022 da Nupes.

Una delle principali misure della sinistra sarebbe il ripristino dell’ISF (l’imposta sul patrimonio). La sua trasformazione, nel 2017, in un’imposta esclusivamente sul patrimonio immobiliare è stata una delle principali battaglie all’inizio del mandato di Emmanuel Macron. Questo gli valse da alcuni il soprannome di “presidente dei ricchi”.

Aggiungendo una componente “climatica” all’ISF, la sinistra spera di raccogliere 15 miliardi di euro all’anno dai più ricchi.

Una revisione della tariffa fiscale

Allo stato attuale, l’imposta prevede cinque scaglioni. L’idea della sinistra è di metterne in atto 14, per renderlo più progressista.

L’aliquota unica o “flat tax” sui redditi da capitale non convince più degli altri la coalizione di sinistra. Tuttavia, questa misura ha stimolato la creazione di imprese, secondo uno studio dell’Istituto di politiche pubbliche nel 2023.

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