Elezioni presidenziali americane: cosa dicono gli ultimi sondaggi negli “swing states”

Elezioni presidenziali americane: cosa dicono gli ultimi sondaggi negli “swing states”
Elezioni presidenziali americane: cosa dicono gli ultimi sondaggi negli “swing states”
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Chi vincerà le elezioni presidenziali americane? Questa è la domanda che tutti si pongono, visto che il voto di martedì si annuncia particolarmente serrato. E anche se i sondaggisti cercano di fare gli indovini, un fatto rende il loro lavoro particolarmente difficile: a pochi giorni dal 5 novembre, il 10% degli elettori probabilmente cambierà idea.

A prova di questa incertezza, i sondaggi d’opinione variano notevolmente da un’agenzia all’altra. Secondo un sondaggio condotto da Harris Head in tutti gli stati oscillanti.

  • Arizona (11 elettori)

Secondo i dati del think tank “Data for Progress”, il candidato repubblicano è in vantaggio di un punto nello stato dell’America sudoccidentale, con il 48% delle intenzioni di voto, rispetto al 47% di Kamala Harris. Queste cifre sono invertite per la CNN, secondo un sondaggio pubblicato mercoledì riguardante gli americani che probabilmente voteranno – e non tutti quelli registrati per votare. Mostra progressi da parte del vicepresidente rispetto ai sondaggi di agosto, in particolare tra le donne, i giovani e i latinoamericani.

La media dei sondaggi elaborati dal sito 538 mostra un divario di 2,5 punti tra i due candidati a favore di Donald Trump, allargatosi durante tutto il mese di ottobre.

  • Carolina del Nord (16 elettori)

La maggior parte dei sondaggi danno Donald Trump in testa nella Carolina del Nord, Stato che aveva già vinto nel 2020. Secondo Fox News – canale conservatore che sostiene indiscutibilmente il candidato repubblicano – sarebbe in vantaggio di due punti (49% contro 47%) . Il sito 538, che fa la media di tutti i sondaggi, dà al miliardario un vantaggio di 1,6 punti.

I dati della CNN, pubblicati giovedì, vanno nella direzione opposta, mostrando che Kamala Harris ha preso un leggero vantaggio in questo stato orientale, dove era testa a testa con il miliardario repubblicano il mese scorso. Lei resta al 48% delle intenzioni di voto ma la rivale perde un punto (47%). Da sottolineare una particolarità: rispetto al mese di settembre, un numero maggiore di intervistati ha dichiarato che voterebbe a Kamala Harris per bloccare Donald Trump e meno hanno votato per la candidata solo perché le sono favorevoli.

  • Nevada (6 voti elettorali)

La situazione è molto incerta in Nevada. Il think tank “Data for Progress” vede la vicepresidente in vantaggio di due punti su Donald Trump (49% contro 47%), mentre i dati dell’Emerson College, diffusi venerdì, la danno vincitrice di un punto (48% al 47%).

D'altra parte, un sondaggio della CNN mostra che tra i cittadini potenzialmente votanti, il 48% sostiene l'ex presidente repubblicano, rispetto al 47% per Kamala Harris. La media stabilita dal sito 538 mostra un divario molto piccolo tra i due candidati da agosto (spesso meno di un punto). Il 1° novembre era pari a 0,6 punti a favore di Donald Trump.

  • Pennsylvania (19 elettori)

Secondo un sondaggio del Washington Post, venerdì il divario tra Kamala Harris e Donald Trump era di un punto, con il candidato democratico in testa. Ha ottenuto il 48% tra gli elettori o i probabili votanti, contro il 47% della repubblicana. Secondo lo stesso sondaggio, gli americani che hanno scelto il voto anticipato hanno votato per l'attuale vicepresidente con una larghissima maggioranza (63%). D'altro canto, tra coloro che non hanno ancora espresso la propria opinione, il 52% intende mettere nelle urne una scheda a nome del miliardario.

Il think tank “Data for Progress” vede l’ex procuratore della California due punti di vantaggio sulla concorrente, dal 50% al 48%. D'altra parte, secondo Fox News, CNN e CBS/Yougov, i cui dati risalgono a mercoledì, i due candidati sono testa a testa, con tra il 48 e il 49% ciascuno, secondo i sondaggi. I siti che raccolgono tutti i sondaggi (come RealClear Polling o 538) notano un'inversione di dinamica, con Donald Trump in testa in questo Stato, a pochi giorni dalle elezioni.

  • Georgia (16 elettori)

Il divario è così stretto che la dinamica si inverte da un sondaggio all'altro in questo stato a lungo vinto da Donald Trump – ma dove Joe Biden ha vinto con un vantaggio molto stretto nel 2020. Secondo i dati pubblicati venerdì da “Data for Progress”, Kamala Harris è leggermente favorita in Georgia, con il 49% degli intervistati che si dichiara a suo favore contro il 48% per Donald Trump.

D'altro canto, un sondaggio diffuso il giorno prima dalla CNN dà al candidato repubblicano un punto di vantaggio sul rivale democratico (48% contro 47%). Queste cifre sono state invertite in agosto. Secondo gli aggregatori di sondaggi, a pochi giorni dalle elezioni è ancora il repubblicano in testa nello Stato con 16 grandi elettori.

  • Michigan (15 elettori)

In questo Stato del nord degli Stati Uniti, al confine con il Canada, nella maggior parte dei sondaggi emerge il vantaggio di Kamala Harris. Secondo la CNN, i cui dati risalgono a mercoledì, il democratico è addirittura cinque punti avanti a Donald Trump. Lo stesso giorno, un sondaggio di Fox News dava al vicepresidente un vantaggio di due punti (dal 48% al 46%). Secondo i dati del Washington Post rivelati giovedì, Donald Trump è in testa tra le persone registrate per votare (47% contro 45%), ma è Kamala Harris che vince di poco tra le persone che probabilmente andranno a votare (47% contro 46). %).

  • Wisconsin (10 voti elettorali)

Nel Wisconsin, vicino al Michigan, la maggior parte dei sondaggi dà ancora Kamala Harris in testa. Secondo la CNN, i cui dati risalgono a mercoledì, il democratico riuscirebbe addirittura a conquistare il 51% dei voti, contro il 45% di Donald Trump. Un totale che sale addirittura al 52% tra gli americani “estremamente motivati ​​al voto”. La media, stabilita dal sito 538 sulla base di tutti i sondaggi, dà un vantaggio molto meno marcato all'ex procuratore della California, a soli 0,6 punti dal suo avversario.

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