Sebbene, a differenza delle sue amiche, Shirel Golan fosse sopravvissuta all’attentato al festival Nova di Réïm, finì per suicidarsi il giorno del suo 22° compleanno.e compleanno. La sua morte dovrebbe servire da monito, assicura il fratello. Con LéNA, scopri il meglio del giornalismo europeo.
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Pubblicato il 21/11/2024 alle 15:20
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Eyal Golan ha perso sua sorella e tutta la fede nella bontà umana. “Shirel è stata la luce della nostra vita”, ci dice, tirando una boccata da una sigaretta che ha appena arrotolato. “Ma quella luce si è spenta. » Gli occhi di questo uomo di 36 anni si illuminano quando parla della sorella minore. Pronuncia distintamente ogni sillaba del suo nome, nome che, tradotto dall’ebraico, significa “canto di lode a Dio”. Ma dov’era Dio il 20 ottobre?
“Tutto ciò che ci resta sono i ricordi”, continua. Il ricordo di una giovane donna piena di vita, che sapeva trascorrere intere notti ballando. Il ricordo di una zia amorevole, che non perdeva occasione di giocare con la nipote. Per non parlare dei suoi lunghi capelli biondi, dei suoi tatuaggi e delle feste di compleanno nella casa di famiglia vicino a Tel Aviv.
È qui che Shirel si è tolta la vita. Nel giorno del suo 22esimo compleanno.
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