Uno scenario simile Specchio nero. I giocatori di Pokemon Go ha contribuito allo sviluppo dell'intelligenza artificiale su cui sta lavorando lo studio dietro il gioco, Niantic Labs. Studio creato all'interno di Google nel 2010 e che ha ricevuto un grande investimento dall'azienda della Silicon Valley quando è diventata indipendente nel 2015, un anno prima del lancio di Pokemon Go.
L'informazione è stata pubblicata sul blog di Niantic Labs. L'azienda annuncia di essere al lavoro su un “Large Geospatial Model”, in analogia con il “Large Language Model”, la nuova AI conversazionale in stile ChatGPT. Il suo obiettivo: “Consentire ai computer non solo di percepire e comprendere gli spazi fisici, ma anche di interagire con essi in un modo nuovo, diventando una componente cruciale degli occhiali per realtà aumentata e di altri settori tra cui la robotica, i contenuti creativi e i sistemi autonomi. » Insomma, un'intelligenza artificiale per migliorare i sistemi di navigazione autonoma e la realtà aumentata.
Milioni di posizioni scansionate
Ma questa tecnologia si basa su quantità significative di dati, comprese immagini e scansioni 3D di luoghi ed edifici. E chi trascorre diverse ore alla settimana o al mese attraversando la città, telefono in mano? I giocatori di Pokemon Go. Niantic afferma di aver scansionato 10 milioni di località in tutto il mondo, un milione delle quali già compatibili con i suoi primi esperimenti. Nel videogioco, questo permette ad esempio di lasciare uno dei propri Pokémon in un luogo, in modo che altri giocatori possano ritrovarlo nel luogo esatto, e vederlo in realtà aumentata.
Ma, di recente, l’uso dei dati personali o dei contenuti degli utenti per addestrare l’intelligenza artificiale ha sollevato preoccupazioni. Da un lato sulla trasparenza, dall’altro sulla finalità degli usi. Facebook, LinkedIn e, ad esempio, Doctolib hanno tutti annunciato nel 2024 che i dati dei loro utenti verranno ora utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Per Niantic il risultato è attualmente limitato a pochi pixel in un gioco, ma il futuro potrebbe riservare sorprese.