PSono già passati circa cinque mesi dalle elezioni legislative del 9 giugno e l’Arizona, annunciata fin dall’inizio, non c’è ancora. Da giovedì sera, dopo un nuovo blocco dei socialisti fiamminghi sulla “supernota” socioeconomica di Bart De Wever, si è addirittura posta la domanda: questa coalizione N-VA-MR-Engagés-CD&V-Vooruit vedrà la luce? Venerdì c’era poco entusiasmo tra i vari partiti della potenziale maggioranza. A Vooruit, un alto dirigente: “De Wever non vuole cambiare l’equilibrio attuale sul tavolo, quindi il nostro “no” non cambierà ulteriormente. » Il voto contrario all’accordo di maggioranza degli attivisti a Gand, qualche giorno fa, è un segnale per Conner Rousseau, che, a quanto pare, si sta radicalizzando. Il suo partito vuole un trofeo, la tassazione dei capitali.
“Anche noi non siamo d’accordo con tutto ciò che appare nella nota”, spiega un negoziatore democristiano. “Ma ciò che sosteniamo è riunirci in conclave e prenderci il tempo per raggiungere un compromesso. Ma se i socialisti restano al loro posto, non cambieremo prima di lunedì”, aggiunge. Anche gli Engagé non sono d’accordo con la nota di De Wever, vigilano sul capitolo salute, ma chiedono il negoziato. All’interno della N-VA confidiamo che il formatore continui a lavorare. Intanto, a partire da venerdì pomeriggio, non erano previsti incontri bilaterali o plenari tra i presidenti dei partiti. Le discussioni sono proseguite telefonicamente. È un fine settimana cruciale. Lunedì il tecnico e presidente della N-VA non potrà presentarsi a mani vuote al Palazzo.
Nel frattempo, in un’intervista a Serala presidente dell’Open VLD, Eva De Bleeker, spiega che “non aiuterà” l’Arizona. Circola però l’idea di vedere i liberali fiamminghi sostituire Vooruit al tavolo. Per ragioni tanto matematiche quanto strategiche, e nonostante una certa pressione sulle spalle, Eva De Bleeker oggi ribadisce la sua scelta dell’opposizione, ma forse non è finita…
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