Aveva fatto piovere multe sulla sua ex

Aveva fatto piovere multe sulla sua ex
Aveva fatto piovere multe sulla sua ex
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Il pubblico ministero aveva chiesto una pena detentiva a sette anni e l’avvocato difensore aveva chiesto l’assoluzione. Alla fine, il tribunale di Sarine ha diviso in due la decisione e ha condannato un trentenne kosovaro a 3 anni e mezzo di prigione. Inoltre verrà espulso dalla Svizzera per un periodo di dodici anni e gli verrà comminata una multa di 100 franchi.

Se la sentenza è più clemente di quanto avrebbe voluto il pubblico ministero Raphaël Bourquin, è perché l’imputato è stato infine assolto da buona parte delle accuse a suo carico, in particolare dagli stupri e dalla coercizione sessuale denunciati dalla sua ex. Ma, a parte diversi reati minori, i giudici hanno comunque ammesso il tentato omicidio.

Una sera di giugno 2019, mentre era ubriaco, l’imputato si è recato in taxi davanti all’abitazione degli ex suoceri, armato di coltello. Dopo aver detto all’autista “Aspetta qui. Ti taglio la testa e torno con te”, si è presentato davanti alla porta di casa. Ma, avvertito dal cugino delle cattive intenzioni dell’uomo, l’ex suocero fortunatamente non aveva aperto la porta. Alla fine il kosovaro è stato fermato dalla polizia, chiamata dal tassista.

Il trentenne è stato condannato anche per gestione scorretta. Dopo la separazione, aveva elaborato un sistema per immatricolare, dietro compenso, decine di veicoli appartenenti a viaggiatori, a nome dell’azienda che, almeno ufficialmente, apparteneva all’ex moglie e di cui era amministratore. Ma il suo ex non ne sapeva nulla, fino al giorno in cui cominciò a ricevere le prugne al posto degli zingari.

Né il pubblico ministero né gli imputati sono soddisfatti di questa sentenza. Entrambi proporranno quindi ricorso, dopo aver ricevuto la sentenza motivata. Fino ad allora, l’avvocato difensore Sébastien Bossel non vuole commentare. Nemmeno il pubblico ministero. Per quanto riguarda invece le multe ricevute dall’ex moglie, la Procura precisa che: “si trattava solo di sanzioni amministrative. Il loro giudizio non era quindi di competenza della Procura della Repubblica”. Insomma, in questa fase, non vi è alcuna garanzia che non sarà costretta a pagarli.

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