Il Vaticano rimprovera i vescovi svizzeri accusati di nascondere prove – rts.ch

Il Vaticano rimprovera i vescovi svizzeri accusati di nascondere prove – rts.ch
Il Vaticano rimprovera i vescovi svizzeri accusati di nascondere prove – rts.ch
-

Un procedimento penale interno alla Chiesa contro i vescovi svizzeri sospettati di aver nascosto casi di abusi sessuali “non è necessario”. Il Vaticano lancia richiami ma non impone sanzioni, nonostante “errori e negligenze”, indica la Conferenza episcopale svizzera.

Il Vaticano afferma di aver seguito con grande attenzione lo sforzo intrapreso dalla Conferenza episcopale svizzera (CES) e da altri organismi ecclesiastici per esaminare la storia degli abusi sessuali nel contesto della Chiesa cattolica romana in Svizzera dal 1950.

La Santa Sede rileva nell’inchiesta ad essa sottoposta che nessun elemento consente di individuare reati punibili di occultamento, negligenza o errore. Tuttavia il comportamento descritto non è ritenuto corretto e non sono state seguite correttamente le procedure previste dal diritto canonico.

Lettere personali

A causa di queste “irregolarità formali”, il Dicastero per i Vescovi di Roma ha emesso richiami canonici. Tre vescovi hanno ricevuto una lettera personale: mons. Charles Morerod, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo, il vescovo di Sion Jean-Marie Lovey e il padre-abate di Saint-Maurice (VS) Jean Scarcella. Il Vaticano invierà altre tre lettere.

Riguardo a mons. Morerod, viene criticato per non aver sempre rispettato le procedure canoniche. Il vescovo ha dato il primato alla giustizia dello Stato”, precisa in un comunicato la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo. A mons. Morerod viene rimproverata anche una certa ingenuità, in particolare “per l’assenza di una verifica preventiva delle attitudini di alcuni candidati per gli uffici ecclesiastici”.

Dalla parte della diocesi di Sion, viene scagionato anche Jean-Marie Lovey. Non ha commesso “nessuna irregolarità sostanziale” e non è stato autore di “alcun occultamento o dolo”. Tuttavia, nella gestione di un caso particolare, la relazione è stata eseguita “con un ritardo inaccettabile”.

Un “rimprovero formale”

All’abbazia di St-Maurice, riceve “un rimprovero formale” il padre-abate Jean Scarcella, che era indagato in seguito alla denuncia di presunto “comportamento inappropriato” nei confronti di un giovane.

Secondo il Vaticano non vi sono prove di “abusi o molestie in senso letterale nel caso in questione”. Tuttavia, se i fatti fossero dimostrati, “sarebbero sicuramente inappropriati e dimostrerebbero un atteggiamento ambiguo”.

Al padre-abate viene quindi chiesto di astenersi, in futuro, “da tutto ciò che non conviene allo stato clericale nei rapporti interpersonali”.

mera con ats

Swiss

-

PREV Cuba completamente priva di elettricità | La stampa
NEXT Il presidente dei Verdi parla di una legislatura basata sui referendum