Ecco le 7 principali entrate fiscali incassate dallo Stato

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Michel Barnier non ne fa mistero: il bilancio è una delle sue principali preoccupazioni. Ma nel 2023 quali sono state le principali entrate fiscali incassate dallo Stato?

Il governo cerca soluzioni per un bilancio più “difficile, serio e responsabile”, secondo le parole del primo ministro Michel Barnier. Questi ultimi potranno contare sulle leve a disposizione dello Stato per recuperare i soldi.

Multe, ritenute varie e altre sanzioni (11 miliardi di euro)

Multe, tributi vari e altre sanzioni possono andare dalla semplice multa per sosta vietata (poche decine di euro) alla sanzione conseguente ad un reato o reato (che può arrivare a centinaia di migliaia di euro). Le sanzioni possono riguardare anche le aziende. Nel 2023 rappresentavano per il Paese circa 11 miliardi di euro.

TICPE (17 miliardi di euro)

L’imposta sul consumo interno dei prodotti energetici è un’imposta indiretta. Questa tassa riguarda i prodotti petroliferi come i carburanti (olio combustibile, benzina, ecc.). Questa tassa è rivolta ai professionisti che gestiscono la produzione, l’importazione e lo stoccaggio di prodotti petroliferi. Nel 2023 ha incassato 17 miliardi di euro.

Imposte di registro, bolli, altri contributi e imposte indirette (33 miliardi di euro)

Le spese di registrazione costituiscono un’imposta dovuta al momento del trasferimento di proprietà. I francobolli, siano essi elettronici o fisici, sono simili a una sorta di tassa che il contribuente deve pagare per determinate formalità. Le imposte indirette sono le imposte che il contribuente paga attraverso l’acquisto di diversi prodotti, tra i quali il più noto è l’IVA, che costituisce una categoria a parte. Grazie a questa base sono stati recuperati 33 miliardi di euro.

Altre imposte e prodotti assimilati (33 miliardi di euro)

Le entrate assimilate sono in gran parte dividendi pagati da società partecipate dallo Stato. Gli hanno risparmiato 33 miliardi di euro.

Imposta sulle società (60 miliardi di euro)

Dal 2022, l’imposta sulle società rappresenta tra il 15% e il 25% del fatturato dell’azienda. Prima del 2022, era del 26,5% nel 2021 e del 28% nel 2020. Nel 2023, hanno dichiarato 33 miliardi di euro.

Imposta sul reddito (90 miliardi di euro)

L’imposta sul reddito, uno dei progetti più importanti di Michel Barnier, rappresenta la seconda maggiore entrata riscossa ogni anno dallo Stato. Questa quota è cresciuta di importanza nel corso degli anni: nel 2008 ammontava a soli 70 miliardi di euro mentre l’Iva rappresentava più di 130 miliardi. Si è verificato un significativo riequilibrio tra le due fonti di reddito. L’anno scorso sono stati raccolti ancora 90 miliardi di euro.

IVA (96 miliardi di euro)

L’imposta sul valore aggiunto costituisce quindi la principale fonte di entrate per lo Stato. Questa è un’imposta che i contribuenti pagano su ogni acquisto. Tuttavia, continua a diminuire in valore netto e in percentuale delle risorse fiscali francesi. Nel 2018 l’Iva rappresentava più di 150 miliardi di euro, nel 2023 ha rappresentato un guadagno finanziario di 96 miliardi di euro.

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