L’OIF alla ricerca di nuova gioventù

L’OIF alla ricerca di nuova gioventù
L’OIF alla ricerca di nuova gioventù
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Mentre le Olimpiadi del 2024 hanno messo in risalto il patrimonio francese offrendo, in poche settimane, siti che hanno ospitato numerosi eventi olimpici, Parigi ha appena organizzato il 19° vertice della Francofonia con lo stesso spirito di apertura: castello di Villers-Cotterêts, Grand Palais, Centquatre … La capitale ha lavorato duramente per ospitare questo vertice dell’OIF, il primo in 33 anni in Francia.

Impressionante la mappatura dei luoghi previsti per l’organizzazione del convegno. Come il castello di Villers-Cotterêts dove si è svolta la cerimonia di apertura e dove si trova la città internazionale della lingua francese, proprio il luogo dove Francesco I firmò uno dei suoi atti più famosi: la cosiddetta ordinance de Villers-Cotterêts, attraverso quale il francese divenne la lingua ufficiale del diritto e dell’amministrazione. Lì anche dove Molière suonò Tartufo censurato a Parigi, dove viveva Alexandre Dumas…

Il vertice si è concluso al Grand Palais di Parigi, simbolo di progresso e innovazione, costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1900. Importanti lavori iniziati nel 2021 gli hanno permesso di ritrovare l’aspetto originale, pronto per Parigi Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024. In questa cornice, sotto la navata, i lavori dell’assemblea plenaria dei capi di Stato e di governo si sono posti all’insegna della trasparenza.

Oltre agli interminabili ingorghi creatisi nella capitale francese durante il passaggio dei convogli dei capi di Stato e di governo invitati, l’incontro non ha suscitato molto entusiasmo, anzi alcuni lo hanno interpretato come il segno che l’OIF è un’organizzazione che ha perso la sua vocazione slancio o che la lingua francese stesse perdendo slancio.

La realtà rimane molto più sfumata. Il francese è parlato da 321 milioni di persone nel mondo, cifra che dovrebbe raggiungere i 750 milioni entro il 2070, con un’alta concentrazione in Africa, dove vive il 60% dei francofoni. Attualmente il francese è la quinta lingua più parlata al mondo e la quarta lingua più utilizzata su Internet.

Inoltre, l’OIF, che continua ad espandersi, riunisce ora 88 Stati o governi. Molti di loro hanno presentato richieste di adesione o di modifica del loro status in occasione di questo vertice. Tra i nuovi osservatori figurano l’Angola, il Cile, la Nuova Scozia (Canada), la Polinesia francese (Francia) e la Saarland. Inoltre, paesi come Cipro e Ghana. hanno visto il loro status evolversi fino a diventare membri a pieno titolo, dimostrando la crescente attrattiva dell’OIF.

La Francofonia appare oggi come un’organizzazione internazionale in piena trasformazione. Tutto ebbe inizio con un raggruppamento di paesi di recente indipendenza, desiderosi di perseguire relazioni con la Francia basate su affinità culturali e linguistiche, e voluti negli anni ’60 da personalità delle ex colonie francesi, come il senegalese Léopold Sédar Senghor, il cambogiano Norodom Sihanouk o il tunisino Habib Bourguiba.

L’inizio ufficiale dei vertici francofoni risale al 1986 sotto la guida di François Mitterrand.

Svolta politica

Storicamente, l’OIF ha segnato un’importante svolta politica a partire dal vertice di Beirut del 2002, condannando qualsiasi uso del terrorismo e chiedendo la conclusione di una convenzione internazionale per combatterlo, in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001. Questo vertice aveva affrontato questioni delicate di attualità come la situazione in Iraq, Israele e nei territori palestinesi, ma anche in Costa d’Avorio, in quel momento in preda alla violenza.

È in questa continuità che il presidente francese Emmanuel Macron, venerdì nel suo discorso di apertura, ha affermato che la Francofonia è uno “spazio di influenza”, invitando i membri dell’OIF a portare avanti “una diplomazia insieme” che difenda “la sovranità e la tutela territoriale”. integrità” ovunque, “senza doppi standard”, dall’Ucraina al Libano. Voleva anche fare della Francofonia “uno spazio di mediazione”, anche se l’organizzazione non ha praticamente un grande peso politico sulla scena mondiale.

Nel corso dei vertici, i membri dell’organizzazione hanno ammesso che “l’economia è uno degli elementi inseparabili della cultura dei popoli”, definendo i parametri della cooperazione economica tra i paesi membri. Questi ultimi, accomunati dal francese, pongono l’accento anche sull’insegnamento, base principale oggi per l’espansione e la trasmissione della lingua di Molière, ma anche sui giovani, che sono il futuro del mondo francofono.

Il vertice di Villers-Cotterêts ha così posto al centro delle discussioni la questione dell’occupazione giovanile, con la volontà di creare soluzioni concrete sia all’interno dell’OIF che nei Paesi membri per offrire opportunità di inserimento professionale ai giovani in lingua francese.

Delegazioni dei paesi membri dell’OIF discutono sotto la cupola del Grand-Palais, a Parigi, il 5 ottobre 2024. Foto Antoine Ajoury

Digitale

Per reinventarsi, il mondo francofono naviga ora in modo digitale. Emmanuel Macron ha quindi invitato venerdì a “costruire un ordine digitale che protegga i cittadini”, per “combattere meglio contro la disinformazione, la diffusione dell’odio online, l’incitamento all’odio, il razzismo e l’antisemitismo”. I paesi membri hanno anche lanciato l’“Appello Villers-Cotterêts”, invitando i principali attori digitali a “costruire uno spazio più sicuro e diversificato e a lottare contro tutto questo discorso d’odio”.

La dichiarazione finale riconosce finalmente “l’urgenza di agire nell’ambiente digitale” e ordina “alle istituzioni e agli operatori della Carta della Francofonia di attuare soluzioni a favore dell’accessibilità, della diversità linguistica e della scoperta del patrimonio culturale, educativo e scientifico francofono”. contenuti, nonché formazione in francese per l’intelligenza artificiale generativa”.

Mentre le Olimpiadi del 2024 hanno messo in risalto il patrimonio francese offrendo, in poche settimane, siti che hanno ospitato numerosi eventi olimpici, Parigi ha appena organizzato il 19° vertice della Francofonia con lo stesso spirito di apertura: castello di Villers-Cotterêts, Grand Palais, Centquatre … La capitale ha lavorato duramente per ospitare questo vertice di…

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