Zona a basse emissioni (LEZ): il Parlamento di Bruxelles approva il rinvio della fase successiva, cosa significa

Zona a basse emissioni (LEZ): il Parlamento di Bruxelles approva il rinvio della fase successiva, cosa significa
Zona a basse emissioni (LEZ): il Parlamento di Bruxelles approva il rinvio della fase successiva, cosa significa
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Il Parlamento di Bruxelles ha adottato venerdì in sessione plenaria una proposta di ordinanza volta a fissare l’attuazione della prossima fase della zona a basse emissioni (LEZ) al 1° gennaio 2027.

Questo rinvio riguarda i veicoli ai quali avrebbe dovuto essere vietata la circolazione nel territorio regionale dal 1° gennaio 2025. Si tratta di veicoli il cui motore diesel soddisfa l’Eurostandard V o 5, 5a o 5b, veicoli il cui motore a benzina o gas naturale soddisfa l’Eurostandard II o 2, così come ciclomotori, scooter o motocicli (da L1 a L7) nella categoria diesel/ibrido. Restano invariati gli obiettivi e le restrizioni per l’accesso alla zona a basse emissioni previste per il 2028, 2030 e 2036. La misura riguarda 35.284 automobili e 8.512 veicoli commerciali leggeri a Bruxelles e 789.000 veicoli in Belgio.

Questo rinvio ha fatto versare molto inchiostro, nel contesto della costituzione di una nuova maggioranza regionale risultante dalle elezioni del 9 giugno. L’iniziativa per questa proposta è venuta dal MR, dagli Engagés e dal PS, i tre partiti francofoni che dovrebbero costituire la futura maggioranza regionale. Ai loro occhi, questo rinvio è necessario per ragioni sociali ed economiche.

Da parte olandese, ad eccezione di Open Vld, che ha cofirmato il testo, abbiamo assistito ad un rifiuto ampiamente condiviso del modo in cui hanno proceduto i tre gruppi francofoni, vale a dire senza previa consultazione e con una maggioranza al loro interno unico gruppo linguistico.

MR e PS negano qualsiasi dimensione comunitaria in questa vicenda e attaccano duramente gli ambientalisti. I toni si sono alzati al termine della sessione tra Jamal Ikazban (PS) e Isabelle Pauthier (Ecolo).

I Verdi hanno sottolineato l’impatto negativo di questo rinvio sulla salute e sulla qualità dell’aria. Groen ha anche ricordato la difficoltà che questo problema pone per loro nel contesto della formazione governativa. I Verdi fiamminghi hanno infatti deciso di non ricoprire più il ruolo di allenatore che spettava alla squadra olandese. “Per formare una maggioranza con noi ci vorrà tanto. E se non vi piace fatelo senza di noi”ha avvertito il deputato Stijn Bex. “Avremmo dovuto curare il dialogo”ha ammesso Christophe De Beukelaer (Les Engagés).

Alla fine, alle formazioni promotrici del testo si sono aggiunti il ​​PTB, il Team Fouad Ahidar e il Vlaams Belang. Groen, Ecolo e DéFI hanno votato contro. N-VA, Vooruit e CD&V si sono astenuti.

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