La tirannia degli Angot sul set degli RTS

La tirannia degli Angot sul set degli RTS
Descriptive text here
-

La tirannia degli Angot sul set degli RTS

Isabelle Falconnier – Direttrice del Club svizzero della stampa

Pubblicato oggi alle 6:24

Il 16 aprile Christine Angot è l’ospite dal telegiornale delle 12:45 su RTS. Seduta sul set, è circondata dalla presentatrice Silvia Garcia e dalla giornalista Julie Evard. Christine Angot viene a parlare del suo film, “Une famille”, che sta uscendo nelle sale e che sta promuovendo.

Julie Evard presenta appena l’approccio dello scrittore-cineasta, evocando “l’incesto subito per mano di [votre] papà…” che Christine Angot lo interrompe per la prima volta: “Già comincia male, perché evidentemente non è cosa mia papàma il mio padre…” Due minuti dopo, il conduttore cita il movimento : “Sei stato il primo a testimoniare…” Angot interrompe: “Ah scusa, no, non sono il primo…” Il giornalista: ” Diciamo solo che lo sei stato uno di prima di parlarne… Sei stata disprezzata dalla critica…” Angot la interrompe ancora: “Scusa, devo interrompere continuamente, ma se ci fossero attacchi violenti […] critica, […] c’è stato anche un riconoscimento molto forte!”

“Si comporta come se la sua vita si svolgesse là fuori, su questo televisore.”

Durante i sette minuti che dura la loro intervista con Christine Angot, Julie Evard e Silvia Garcia stringono i denti con un sorriso, mantengono il loro atteggiamento educato e interamente dediti alla promozione di questo film di cui evidentemente pensano bene. È un loro merito: vogliono salvare la soldatessa Angot da se stessa. Inoltre, Christine Angot dal vivo su RTS non capita tutti i giorni: non rovineremo il momento discutendo con il suo ospite. Entrambi si lasciano rimettere al loro posto con stoicismo. Alla fine della sequenza, ci sentiamo sollevati nel dire “arrivederci e grazie”.

Non mi stanco mai di guardare questa sequenza, che è esilarante sotto diversi aspetti. Angot ha letteralmente tiranneggiato questo televisore, e questo è abbastanza raro da essere notato. Nessuno osa rimetterla al suo posto, dirle di rilassarsi, di mostrare almeno quel minimo di gentilezza richiesto quando ti è permesso promuovere il tuo film sul principale canale televisivo di un paese. Nessuno la rimette al suo posto, perché incarna la quintessenza di ciò che oggi sacralizziamo: la Vittima, l’Artista, la Donna.

Nessun calcolo

E infatti Christine Angot non è in promozione. Non critica i giornalisti per il gusto di essere tirannico, o per creare uno di quegli scontri televisivi che tanto adorano i social network. Si comporta come se ogni parola pronunciata quel giorno fosse la più importante del mondo, come se la sua vita si svolgesse là fuori, su questo televisore svizzero. Il suo spirito serio è l’antitesi del consueto “gioco promozionale” consensuale. Non vuole giocare. Non si dice che, se si rivelerà antipatica, non sarà mai più invitata da questi due simpatici giornalisti-fan. Né che lei abbia bisogno dei giornalisti più di quanto i giornalisti abbiano bisogno di lei. Non calcola. E Dio, questa doccia fredda fa bene in mezzo al solito oceano di acqua tiepida promozionale.

Hai trovato un errore? Segnalacelo.

-

NEXT “Banda di idioti ignoranti”, Élie Semoun perde la pazienza sui social contro gli studenti di Sciences Po