Par
Editoriale Essonne
Pubblicato il
13 gennaio 2025 alle 6:24
Ricardo* comincia a sentirsi a proprio agio davanti alla 10a sezione penale del tribunale di Évry-Courcouronnes. La forza dell’abitudine, senza dubbio. Il giovane ventenne si è presentato con passo disinvolto alla sbarra del tribunale il 9 gennaio 2025, per spiegare il suo coinvolgimento nell’incendio che distrutto 3 veicolinon lontano da Place de l’Astrolabe a Grigny.
L’imputato si è riconosciuto in un video girato da un testimone
“Non sono io”, dice semplicemente in difesa. Quella notte, però, un testimone della scena riprese tutto. Sul suo video e sugli screenshot raccolti dalla polizia il suo volto appare distintamentesenza alcuna possibile controversia. Nelle immagini riprese appare anche la targa dell’auto dell’imputato. Inoltre, il testimone lo ha formalmente identificato sulle lastre fotografiche che gli sono state presentate durante la sua udienza.
Ma Ricardo resta impassibile. “ Probabilmente aveva torto », mormora, alzando le spalle. Nel bagagliaio della sua auto, gli investigatori hanno trovato una tanica di benzina e un accendifuoco appoggiati sul sedile del passeggero. “L’ho ritirato nel parcheggio quando sono uscito per ogni evenienza”, risponde l’imputato mentre è alla guida di un’auto con motore diesel.
Spingendo un po’ più in là la sua udienza, il presidente del tribunale le ha chiesto: “Perché, se non sei coinvolta, non hai avvisato i vigili del fuoco a denunciare l’incendio? “. Al che l’imputato risponde subito: “A Grigny è una cosa comune, signora Presidente”.
6 mesi sospesi
Dalla sua condanna a 4 mesi di carcere sospeso fino al febbraio 2024, per il suo coinvolgimento nel furto di una motocicletta a Coudray-Montceaux, il giovane di 20 anni ha rispettato i termini del suo controllo giudiziario.
Ora lavora come agente logistico e ha risposto a tutte le sue convocazioni per l’ispezione.
Nelle sue osservazioni il pubblico ministero ha tuttavia sottolineato come le dichiarazioni dell’imputato si siano evolute nel tempo in questo caso. “Non avvertiamo alcuna domanda in te”, lo ammonì lei, chiedendouna pena detentiva sospesa di 6 mesicontro di lui. Una sentenza che è stata seguita integralmente dal tribunale.
*Il nome è stato cambiato.
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