Nel settore sanitario, il Primo Ministro ha sottolineato, senza alcuna sorpresa, “due sfide immense” : “il funzionamento dell’ospedale” et “la lotta ai deserti medici e alla carenza di caregiver”.
Ha proposto una nuova strada, che non mancherà di provocare una reazione, puntando sui giovani professionisti. «Proporremo la creazione di un “programma Ippocrate”, attraverso il quale mi auguro che gli stagisti [étudiants après la 6e année d’études]Francesi e stranieri, si impegnerebbero volontariamente, per un dato periodo e grazie al sostegno dello Stato e delle comunità, a esercitare la professione nei territori che presentano la maggiore carenza di medici.ha detto.
Il dispositivo non sembra quindi obbligatorio e il vincolo di installazione funge da campanello d’allarme per i rappresentanti del mondo medico. La proposta di istituire tirocini per i tirocinanti medici nei territori più colpiti dalla desertificazione medica, è stata sostenuta da diversi programmi alle elezioni presidenziali, a destra, tra Les Républicains, e a sinistra. Senza trattenermi fino ad ora.
Barnier ha inoltre fatto valere le leve già difese e sviluppate dal 2017, sotto la presidenza di Emmanuel Macron: sviluppo degli assistenti medici, raggruppamento degli operatori sanitari, ricorso ai medici in pensione… per guadagnare “tempo medico”. Dal lato dell’ospedale in crisi, in particolare del pronto soccorso, ha sottolineato analogamente la generalizzazione della situazione “accesso ai servizi di cura”schierati negli ultimi mesi per rispondere al meglio alle richieste di cure non programmate.
Il signor Barnier ha anche annunciato a “diritto degli infermieri” ; un altro progetto molto atteso e sospeso dallo scioglimento. Il Primo Ministro desidera quindi andare “ulteriormente nel riconoscimento delle loro competenze e capacità” e il loro “dare un ruolo più ampio nella cura dei pazienti”. Una logica logica “accelerare l’accesso alle cure”disse: e che si potrebbe anche declinare “con farmacisti e fisioterapisti”.
Ha confermato ciò che si era impegnato nel suo primo discorso televisivo il 22 settembre: si occuperà della salute mentale “grande causa nazionale” per l’anno 2025.