La tragica morte di un lavoratore chiave di Notre-Dame un mese prima della riapertura

La tragica morte di un lavoratore chiave di Notre-Dame un mese prima della riapertura
La tragica morte di un lavoratore chiave di Notre-Dame un mese prima della riapertura
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Uno dei pilastri del progetto di ricostruzione di Notre-Dame, Azzedine Hedna, è morto nella notte tra venerdì e sabato 9 novembre, suscitando una forte emozione tra i suoi colleghi e tutti coloro che lo conoscevano.

A 64 anni, Azzedine Hedna aspettava solo una cosa: vedere completata la costruzione di Notre-Dame de Paris per andare in pensione. Purtroppo, questo vero e proprio perno della ricostruzione dell’edificio è venuto a mancare nella notte tra venerdì e sabato 9 novembre, “sconfitto da un grave incidente di salute”. Manca appena un mese alla riapertura della cattedrale. Un omaggio gli sarà reso omaggio dalla “grande famiglia” di Notre-Dame ai piedi del sito.

“Impalcatore, è stato una delle figure chiave nel restauro di Notre-Dame de Paris. Attraverso il suo impegno, la sua energia, il suo entusiasmo, la sua gentilezza, aveva conquistato l’amicizia di tutti e incarnava veramente lo stato d’animo di questa magnifica avventura umana del recupero della cattedrale, uno stato d’animo di impegno, unità, solidarietà, vicinanza e orgoglio”, saluta l’istituzione pubblica responsabile del restauro di Notre-Dame de Paris, Rebâtir Notre-Dame, che ha annunciato la sua morte su Instagram.

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Il momento clou dei suoi 40 anni di carriera

Il cantiere di Notre-Dame è stato “l’apice della sua carriera, il suo ultimo cantiere”, ha dichiarato il direttore generale dello stabilimento al “Parisien”. “Mi diceva sempre: ‘Notre Dame è l’orgoglio della mia vita’. Era così felice di essere lì”, ha detto ai nostri colleghi un collega del cantiere. “Avrebbe dovuto andare in pensione a fine gennaio. Notre-Dame è stata per lui la consacrazione di una vita lavorativa iniziata all’età di 14 anni», conferma suo fratello Hakim.

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Il capo di Azzedine Hedna lo ha descritto al quotidiano come “il ragazzo felice del cantiere che sprizzava felicità” mentre un internauta lo ha definito “il sole di Notre-Dame”. Rachida Dati, che lo ha incontrato durante la sua ultima visita in loco, ha reso omaggio alla memoria di un “artigiano del rinnovamento di Notre-Dame”, una foto che la ritrae a braccetto con il ponteggio, in appoggio.

Azzedine Hedna lascia due figli e due nipoti. Tutti avranno per lui un pensiero commosso e profondo il 7 dicembre.

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