l’essenziale
Al passo con i tempi, l’intelligenza artificiale entra nelle discussioni del consiglio dipartimentale, sia per migliorare la sua azione sia per proteggere i dati sensibili che gestisce.
A margine della votazione sul bilancio stesso, le riflessioni del consiglio dipartimentale dell’Ariège sono in corso su temi la cui incidenza si fa già sentire sulla sua attività. È il caso dell’intelligenza artificiale (AI), i cui usi continuano ad espandersi, e talvolta in modo troppo discreto. “Si tratta di un argomento reale per noi”, conferma la presidente del consiglio dipartimentale, Christine Téqui, “perché è già utilizzato internamente, ma su dossier non convalidati che non possiamo rendere pubblici in questo modo. “
Gestione della città, trasporti pubblici, crisi sanitarie, le prospettive aperte dall’AI nel campo dell’azione pubblica sono molteplici. Così come le preoccupazioni che solleva, soprattutto in termini di riservatezza dei dati. “Dobbiamo prendere atto che disponiamo di dati ipersensibili”, constata Christine Téqui, citando tra l’altro dati personali legati all’azione del dipartimento in materia sociale.
È quindi in fase di elaborazione una strategia che comprenderà, tra l’altro, la formazione degli eletti e degli agenti, la creazione di gruppi di lavoro destinati a definire azioni che possano beneficiare dell’IA e la definizione delle condizioni di utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa e conversazionale. AI. E, infine, con la creazione di un’intelligenza artificiale conversazionale sui server del consiglio dipartimentale che, a lungo termine, “potrebbe essere aperta sia ai cittadini che agli agenti del consiglio dipartimentale”, immagina Christine Téqui.
La posta in gioco non è piccola, a cominciare dalla regolamentazione e dal controllo dei dati sensibili gestiti dal dipartimento. “Ma confidando sempre nell’intelligenza reale piuttosto che in quella artificiale”, sottolinea in conclusione il presidente.
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