Ecco come Donald Trump potrebbe procedere all’annessione del Canada

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Donald Trump insiste che intende annettere il Canada agli Stati Uniti. Dovremmo prendere sul serio le minacce del presidente? Come potrebbe il miliardario raggiungere i suoi scopi espansionistici? Quali sono i suoi obiettivi? Un esperto risponde alle nostre domande.

Dovremmo prendere sul serio le sue minacce?

Martedì, Donald Trump ha riaffermato il suo desiderio di fare del Canada il “51esimo stato” americano. Secondo il presidente eletto, la scomparsa del confine tra Canada e Stati Uniti, da lui definita una “linea tracciata artificialmente”, sarebbe vantaggiosa per la sicurezza nazionale ed economica americana.

La prima domanda che sorge spontanea è: il Canada dovrebbe temere le ambizioni repubblicane?

“Dobbiamo prendere sul serio le sue dichiarazioni, ma non alla lettera. Alcuni lo vedono come il desiderio di riportare gli Stati Uniti in prima linea sulla scena internazionale. Sarebbe, in un certo senso, il ritorno della legge del più forte nelle relazioni internazionali», cita subito Julien Tourreille, ricercatore di studi strategici e diplomatici presso la Cattedra Raoul-Dandurand.

Come potrebbe annettere il Canada?

Un’invasione militare

L’82% dei canadesi è contrario all’integrazione del proprio paese negli Stati Uniti o all’annessione agli Stati Uniti, rivela un sondaggio Léger realizzato in dicembre. L’idea non piace ai leader dei principali partiti federali, che si sono tutti schierati contro.

Pertanto l’annessione menzionata da Trump dovrebbe avvenire contro la volontà della maggioranza dei canadesi.

“Il primo scenario teorico, in quel momento, e loro [les États-Unis] lo abbiano già fatto in passato, sarebbe quello di un’invasione militare. Ma lo stesso Donald Trump ha escluso questa opzione, quindi è molto, molto improbabile”, spiega Julien Tourreille.

Offerte mirate

La squadra di Trump potrebbe quindi ripiegare su aree specifiche del paese tentando di acquistare una provincia o un territorio canadese, come ha fatto con la Louisiana. [achetée à la en 1803] e l’Alaska [acheté à la Russie en 1867].

Il presidente si troverebbe, tuttavia, ad affrontare diverse difficoltà, sia legali che costituzionali. Senza dimenticare l’ostacolo principale: “Il Canada non è in vendita”, ricorda Julien Tourreille.

L’esperto sottolinea inoltre che anche Donald Trump avrebbe grandi difficoltà a convincere i suoi alleati, soprattutto a Washington, della bontà del suo progetto.

“Nelle ultime elezioni si è svolto un referendum a Porto Rico sulla questione. La popolazione ha votato a favore dell’adesione del proprio territorio come Stato a sé stante, ma l’adesione è bloccata a Washington, perché i repubblicani sanno che l’adesione a questo nuovo Stato rischia di avvantaggiare i democratici nelle prossime elezioni”, spiega.

Sappiamo poco anche di cosa intenda Donald quando menziona l’idea di fare del Canada il 51esimo stato. “Sta parlando di tutto il Canada? Di un grande blocco omogeneo?”, si chiede il ricercatore.

Una nuova “unione americana”?

Un’altra strada che Donald Trump potrebbe intraprendere: provare ad avviare una nuova forma di cooperazione, vantaggiosa per gli Stati Uniti, in Nord America.

“Si potrebbe mirare, ad esempio, a creare un blocco molto sicuro ed economicamente forte sul modello dell’Unione europea”, immagina il ricercatore.

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Quali sono gli obiettivi di Donald Trump?

Il primo è mantenere l’immagine dell’uomo forte che si oppone allo status quo, analizza Tourreille.

“Vuole dimostrare di avere idee che fanno tremarestabilimentocosa che fa molto piacere ai suoi elettori. Le sue dichiarazioni mirano anche a destabilizzare i suoi avversari conducendoli in un territorio che non conoscono e costringendoli a reagire”, continua.

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AFP

Le dichiarazioni del neoeletto presidente potrebbero anche fungere da diversivo rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale e che potrebbe avere difficoltà a mantenere.

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“Non è ancora in grado di spiegare in che modo l’imposizione di tariffe potrebbe avvantaggiare l’economia americana. Peggio ancora, non ha spiegato come ciò non avrebbe rilanciato l’inflazione. Quello [ses déclarations sur l’annexion du Canada] gli permette anche di evitare di parlare dei tagli fiscali previsti per i più ricchi e di dettagliare il suo piano per lanciare la più grande operazione di deportazione di immigrati clandestini”, elenca Julien Tourreille.

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