I protocolli presentati dalle centrali sindacali “sono al centro del processo di negoziazione” attorno al disegno di legge organico n° 97.15 che definisce le condizioni e le modalità di esercizio del diritto di sciopero, ha affermato giovedì alla Camera dei Consiglieri il Ministro dell’Inclusione Economica, delle Piccole Imprese, dell’Occupazione e delle Competenze, Younes Sekkouri.
Nel presentare alla commissione per l’istruzione, la cultura e gli affari sociali il disegno di legge organica, secondo la formula adottata dalla Camera dei Rappresentanti, il ministro ha espresso la disponibilità del governo a “interagire positivamente con la maggior parte delle proposte sindacali”segnalando che le centrali sindacali hanno presentato proposte concrete, che saranno studiate in vista della loro inclusione nel disegno di legge.
Il signor Sekkouri ha voluto sottolineare che la versione del testo legislativo trasmessa alla Camera dei Consiglieri è quella “temporaneo e aperto agli emendamenti dei consiglieri parlamentari”.
Nel corso di questo incontro, il ministro ha esaminato le modifiche essenziali del disegno di legge, tra cui si precisa in un articolo, simile al preambolo, che il diritto di sciopero è un diritto costituzionale esercitato in conformità con le disposizioni di questa legge organica, e che qualsiasi la rinuncia a tale diritto è considerata nulla. Questo articolo stabilisce inoltre che questo diritto rientra tra i diritti umani che contribuiscono al raggiungimento della giustizia e della pace sociale, nonché alla garanzia del contratto sociale.
Secondo Sekkouri, questo articolo garantisce l’espansione del campo delle libertà in conformità con le convenzioni internazionali pertinenti e promuove le conquiste storiche legate alla pratica nazionale di questo diritto costituzionale, oltre a stabilire un equilibrio nella preservazione dei diritti degli scioperanti, per sancire la libertà del lavoro e preservare i diritti dei cittadini nell’esercizio del diritto di sciopero.
Le modifiche riguardano anche la definizione di sciopero e l’ampliamento delle categorie interessate dall’esercizio di tale diritto, nonché l’ampliamento dei soggetti che invocano l’esercizio di tale diritto, oltre a prevedere le ragioni dello sciopero, che comprendono il dossier rivendicativo, i punti controversi e la pericolosità della situazione, ha spiegato.
D’altro canto, Sekkouri ha indicato che gli emendamenti prevedono la tutela dei diritti degli scioperanti contro qualsiasi misura discriminatoria e contro le sanzioni disciplinari o il licenziamento, in cambio dell’eliminazione di un certo numero di disposizioni relative alla prevenzione degli scioperi per scopi politici , l’eliminazione del divieto di sciopero a rotazione, l’uso di sanzioni penali più severe e l’abolizione delle pene detentive.
Sul piano della forma, il funzionario ha precisato che il numero dei capitoli di questo testo legislativo è stato ridotto da 6 a 4, mentre il numero dei suoi articoli è stato ridotto da 49 a 35, oltre alla soppressione del capitolo sulle condizioni di esercizio del diritto di sciopero nel settore privato e il capitolo sulle condizioni di esercizio del diritto di sciopero nel settore pubblico per riunirli in un unico capitolo.
(Con MAPPA)