I commenti del presidente eletto Donald Trump sul Canada, sul Canale di Panama e sulla Groenlandia dovrebbero essere presi sul serio. Ovviamente non si tratta del fatto che il Canada diventi il 51esimo stato americano, ma Trump sfrutterà ogni opportunità a sua disposizione per aumentare il suo equilibrio di potere. Una ragione in più per mantenere la calma e rifiutarsi di stare al gioco del presidente eletto. Certo è che vorremmo avere meno incertezze governo federale in questo momento. Ma il Quebec e il resto del Canada non sono privi di mezzi d’azione.
Per quanto riguarda il Quebec, la mia responsabilità è proteggere la nostra economia dalla minaccia dei dazi che potrebbero causare danni significativi.
Per quanto riguarda la sicurezza delle frontiere, Donald Trump ha sollevato la questione con me a Parigi ed è una preoccupazione che abbiamo in comune. Il 19 novembre ho dato direttiva al Ministero della Pubblica Sicurezza per iniziare la sorveglianza attiva del nostro territorio. Da allora l’SQ pattuglia il confine con gli Stati Uniti. Siamo anche in contatto con l’RCMP, l’Immigrazione Canada e le autorità americane. Ci aspettiamo che il governo federale renda significativamente più restrittiva la concessione dei visti e adotti autonomamente tutte le misure necessarie. Ribadisco che è fin troppo facile entrare in Canada con falsi pretesti. Agire per contrastare questo fenomeno aiuterebbe a rassicurare il governo degli Stati Uniti.
Il presidente Trump solleva regolarmente anche la questione del commercio tra Canada e Stati Uniti che, secondo lui, sarebbe svantaggioso per il suo Paese. In realtà le economie di Quebec, Canada e Stati Uniti sono molto integrate e questo va a vantaggio di tutti. Imporre dazi del 25% ci danneggerebbe, ma danneggerebbe anche le imprese americane che hanno bisogno dei nostri prodotti, per non parlare dell’aumento dei prezzi per gli stessi americani.
Prendiamo l’esempio dell’alluminio, un prodotto che il Quebec esporta negli Stati Uniti e che permette di realizzare numerosi prodotti a valore aggiunto. Imporre dazi sulle importazioni di alluminio dal Quebec sarebbe molto dannoso per l’economia americana e per i suoi cittadini che dovrebbero pagare di più. Gli Stati Uniti non hanno la capacità di produrre l’equivalente dell’alluminio del Quebec sul proprio territorio e l’imposizione di tariffe del 25% li danneggerebbe. Dobbiamo rivolgere questo appello alle imprese americane e ai funzionari eletti. Questo è ciò che stiamo facendo molto attivamente. Anche il Quebec ha notevolmente aumentato negli ultimi mesi il proprio personale diplomatico negli Stati Uniti. Le nostre aziende esportatrici fanno lo stesso.
L’altro punto regolarmente sollevato dal presidente Trump è l’insufficiente livello di spesa militare del Canada. La NATO ha fissato l’obiettivo per tutti i suoi paesi membri di spendere il 2% del loro PIL per la difesa. Il Canada è in ritardo su questo fronte, ma il governo federale è impegnato a raggiungere questo obiettivo. Ottawa dovrà dimostrare di prendere sul serio la questione e accelerare il passo. Anche il Quebec ne trarrà vantaggio poiché abbiamo diverse aziende di grande successo nel settore della difesa.
Nel pomeriggio avrò l’incontro con i premier provinciali. Intendiamo coordinarci, mostrare un fronte unito e prendere tutti i mezzi a nostra disposizione per evitare l’imposizione di tariffe da parte degli Stati Uniti.
Il tuo Primo Ministro
Canada