Stagisti e residenti sospendono gli scioperi nazionali

Stagisti e residenti sospendono gli scioperi nazionali
Stagisti e residenti sospendono gli scioperi nazionali
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Medici e farmacisti specializzandi e tirocinanti hanno annunciato domenica la sospensione di tutte le loro mobilitazioni nazionali, compresi i ripetuti scioperi per un anno e il sit-in inizialmente previsto per l’8 gennaio 2025. Questa decisione è stata presa “dopo uno studio approfondito della situazione situazione attuale, nonché la necessità di preservare la salute dei cittadini e garantire la continuità dei servizi”, si legge in un comunicato della Commissione nazionale stagisti e specializzandi (CNIR).

Secondo la stessa fonte, questa iniziativa rientra nella visione dell’organismo di “rafforzare la formazione di medici specializzandi e stagisti, farmacisti e dentisti”. Allo stesso tempo, il CNIR ha invitato i coordinamenti locali a “tenere assemblee generali per discutere in dettaglio questa decisione e formulare una visione comune per andare avanti nella fase successiva”.

Martedì 31 dicembre 2024 e giovedì 2 gennaio 2025, il CNIR ha già condotto scioperi nazionali, con richieste relative agli aspetti finanziari e accademici, a favore del rafforzamento della formazione. In questo contesto, stagisti e residenti del Centro ospedaliero universitario Ibn Sina (CHU) di Rabat hanno sottolineato la chiusura e la demolizione dei laboratori di biologia medica, senza trasferimento temporaneo in attesa dell’apertura del nuovo ospedale in costruzione.

Senza confermare se la sospensione degli scioperi avvenga dopo i negoziati con il Ministero della Vigilanza, il CNIR si è detto ormai “convinto” che il futuro offrirà “più possibilità” per raggiungere i suoi obiettivi. In questo senso ha affermato il suo “fermo impegno” a continuare a difendere i diritti degli stagisti e degli specializzandi, così come le loro richieste.

Inoltre, il CNIR ha assicurato che continuerà a sollevare le sue richieste e resterà “aperto a tutti i mezzi pacifici e civili per realizzare un sistema sanitario più giusto ed equo”.

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