Il settore dei trasporti in Senegal è in agonia secondo i tassisti, raggruppati attorno al Movimento Trasporti Dolel. I tassisti urbani protestano contro l’inazione delle autorità nei confronti delle piattaforme di trasporto come Yango, Heetch e Yassir, che accusano di competere ingiustamente con la loro attività.
All’udienza prevista per oggi, le speranze degli autisti sono state ancora una volta deluse. Il processo, che doveva pronunciarsi sulla legalità delle attività di queste multinazionali, è stato rinviato al 18 marzo. Questo quarto rinvio ha suscitato una forte indignazione tra gli operatori del settore. Per Malick Diop, segretario nazionale del Movimento Trasporti Dolel, la situazione è insostenibile. “Questo è inaccettabile. Siamo allo sbando totale. Il sistema dei trasporti è in crisi a causa di queste piattaforme che si fanno beffe delle leggi e dei regolamenti del Paese”, afferma. Secondo lui, infatti, le autorità senegalesi, dal Presidente della Repubblica al ministro dei Trasporti Yankhoba Diémé, mostrano un “silenzio complice” di fronte alla situazione.
Malick Diop chiede misure ferme per sradicare le attività di queste piattaforme digitali, che accusa di “destabilizzare un settore già fragile”. Di fronte a quella che considerano un’impasse giuridica, i tassisti hanno deciso di agire. Da lunedì prossimo indosseranno una fascia rossa al braccio in segno di protesta, un gesto che definiscono “simbolo universale di malcontento”.
Modou Seck, presidente del Regroupement des Taxis Urbains, spiega a questo proposito: “Tutti sanno che la professione del taxi non frutta molto, ma noi ci sforziamo di essere in regola, con le nostre licenze e permessi. Queste piattaforme ci impediscono di lavorare correttamente. Non possiamo più pagare la nostra assicurazione o rimborsare i nostri prestiti bancari. »
Infatti, annuncia il movimento, la fascia rossa sarà visibile sugli autisti e sui loro veicoli per 48 ore. Mercoledì prossimo è prevista anche una conferenza stampa per annunciare le nuove misure, se entro quella data non sarà trovata una soluzione.
Ricordiamo che questi conducenti denunciano la concorrenza sleale delle piattaforme digitali, che secondo loro operano al di fuori della legislazione senegalese. Chiedono allo Stato di tutelare gli attori locali applicando rigorosamente le leggi in vigore. Questa crisi nel settore dei trasporti urbani solleva questioni più ampie sull’impatto delle piattaforme digitali nelle economie africane, dove spesso incontrano resistenza da parte degli attori tradizionali.
Da qui al 18 marzo, data del prossimo incontro legale, la mobilitazione dei tassisti potrebbe intensificarsi. Tutti gli occhi sono ora puntati sulle autorità senegalesi, che dovranno rispondere a queste richieste per calmare una situazione sempre più tesa.