Il prefetto sospende ancora una volta le attività della Cava Deshaies. Il mese scorso si sono levate molte voci per denunciare il ruolo dell’azienda nel crollo del terreno che ha gettato sulla strada due famiglie.
Un mese dopo la grande frana avvenuta sulle alture di Savane Paille, la cava di Deshaies è costretta a sospendere le sue attività per la seconda volta. Xavier Lefort, prefetto di Guadalupa, ha firmato ieri, giovedì 2 gennaio, un nuovo decreto che obbliga la Compagnia degli Aggregati delle Antille a cessare la sua attività, lasciando che effettui, a sue spese, studi tecnici sul deflusso e sulla stabilità e sismicità del il sito. Studi che dovranno poi essere validati dall’ Direzione dell’Ambiente, della Pianificazione e dell’Edilizia (DEAL) e l’Ufficio di ricerca geologica e mineraria (BRGM).
“Questi nuovi elementi costituiscono un prerequisito prima che venga presa qualsiasi decisione in merito a un’eventuale ripresa parziale dell’attività”, affermano coloro che circondano Xavier Lefort.
Per giustificare questo secondo decreto, il prefetto della Guadalupa si basa in particolare sul rapporto dell’Ufficio di ricerca geologica e mineraria. Rapporto le cui conclusioni non sono state rese pubbliche ma che sono state oggetto di diffusione limitata in occasione di una riunione tecnica tenutasi il 24 dicembre presso il municipio di Deshaies, alla presenza degli eletti della città, dei servizi statali e IL Compagnia degli aggregati delle Indie occidentali (SADG).
Va notato che le vittime non sono state invitate.
Quest’ultimo ha quindi deciso di contrattaccare in campo legale. Me Arié Alimi, che difende gli interessi di 4 famiglie, ha presentato ricorso provvisorio davanti al tribunale di Basse-Terre. Ricorso in cui l’avvocato parigino chiede la cessazione dell’attività della cava, cosa che il prefetto ha appena fatto, ma anche la nomina di un esperto legale, il pagamento di una somma provvisoria di 20.000 euro e l’assunzione della responsabilità di rialloggiare i suoi clienti. L’udienza è prevista per martedì prossimo.
Nel frattempo resta in vigore il decreto municipale del 3 dicembre emanato dalla città di Deshaies. L’accesso a Savane Paille su strada e sui sentieri circostanti resta severamente vietato. Il rischio di un nuovo crollo è sempre presente.
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