Saly, 4 dic. (APS) – Il presidente dell’Alto Consiglio per il dialogo sociale (HCDS), Mamadou Lamine Dianté, ha parlato martedì a Saly (Ovest), della necessità che le parti sociali osservino una “pausa” sul fronte sociale per per consentire alle nuove autorità di attuare la loro politica volta a “costruire una nazione sovrana giusta e prospera, a beneficio di tutti i senegalesi”.
“Cerchiamo di mediare affinché si possa instaurare un clima sociale pacifico”, ha affermato Mamadou Lamine Dianté, aprendo a Saly la 35esima assemblea plenaria dell’HCDS.
Ha espresso il desiderio di lavorare per calmare il clima sociale, attraverso un forte consenso tra le diverse parti interessate.
Dianté sottolinea la necessità di osservare una “pausa” sul fronte sociale, per consentire alle nuove autorità del paese di attuare il nuovo quadro di politica pubblica in vista di raggiungere l’obiettivo di “costruire una nazione sovrana, giusta e prospera, per il beneficio di tutti i senegalesi”.
Promette che l’HCDS “continuerà il lavoro in modo che le preoccupazioni delle parti interessate siano ascoltate e siano fornite risposte alle loro richieste”.
“Traiamo vantaggio dalla sincera collaborazione delle autorità”, assicura il signor Dianté, spiegando che rispondono e cercano di fornire soluzioni alle preoccupazioni sollevate sul tavolo.
L’ex sindacalista precisa che la preoccupazione dell’HCDS “non è quella di chiedere ai lavoratori di rinunciare alle loro rivendicazioni”, né di “chiedere ai datori di lavoro o al governo di agire con fidelizzazione”.
“Il nostro compito è semplicemente quello di unire le linee affinché le persone possano avere un consenso molto forte e lavorare insieme per risolvere i problemi reciproci in modo che il nostro Paese possa decollare”, ha chiarito.
La 35esima assemblea plenaria dell’HCDS si pone sotto il segno ”dell’appropriazione del nuovo quadro delle politiche pubbliche da parte dei costituenti tripartiti del Consiglio superiore per il dialogo sociale”.
Un modo, secondo Dianté, ”per allineare il prossimo quadro di intervento strategico dell’istituzione con questa nuova visione dei poteri pubblici”.
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