arrivederci, arrivederci, Presidente

arrivederci, arrivederci, Presidente
arrivederci, arrivederci, Presidente
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C’è la storia di un presidente che voleva fare la storia. Quello grande, che è scritto – a torto – con la h maiuscola e si traduce, per chi vi ha lasciato la sua impronta indelebile, con strade, viali e aeroporti a suo nome. Forse troveremo proprio a Le Touquet, nel Pas-de-Calais, dove domenica voterà per il primo turno delle elezioni legislative da lui ampiamente anticipate, un vicolo cieco tra Emmanuel e Macron, un vicolo cieco. Domenica scorsa, 9 giugno, ha preso, da solo, questa folle decisione che potrebbe portare l’estrema destra a prendere il governo nel giro di una settimana. “Il fascismo è alle porte! »dice un ciambellano elisio al presidente in un disegno di Fred Sochard. “Introdurre”, risponde un Emmanuel Macron molto urbano. Un altro, ha fatto firmare Urbs L’anatra incatenatalo mostra con una granata sbloccata in mano: “Gli hai lanciato lo spillo!” », manda nel panico un consigliere sudato. Questa domenica, 30 giugno, alle 20:00, è boom.

Cosa resterà di Emmanuel Macron alla fine delle elezioni legislative? Perché questo scioglimento dell’Assemblea nazionale segna innanzitutto lo scioglimento dello stesso Emmanuel Macron – sìcome il titolo di questo serie – che si prepara a dissolversi nei sondaggi lontano, lontano dal Raggruppamento Nazionale (RN) e dietro il Nuovo Fronte Popolare (NFP). Si è sciolta quella che l’elettorato di sinistra ha votato per contrastare Marine Le Pen

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