I cristiani premiati a Cannes

I cristiani premiati a Cannes
I cristiani premiati a Cannes
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Questa giuria cristiana, che assegna premi in diversi festival, nasce dall’iniziativa di due organizzazioni cattoliche e protestanti, Signis e InterFilm. L’occhio dei giurati cerca opere con valori artistici, umani e spirituali che portino speranza come la giustizia, la dignità dell’essere umano, la pace o la solidarietà.

Un regista “ecumenico”.

Colui che ha ricevuto una quindicina di premi – tra cui premi cristiani – nel corso della sua carriera testimonia: “Ho lasciato la Chiesa (cattolica) nel 1968, quando ero studente dell’ideologia socialista”. E aggiunge: «Negli anni Novanta sono tornato alla Chiesa, non per la porta cattolica, ma per quella protestante. Oggi sono un cristiano ecumenico convinto”.

Ha realizzato “Le ali del desiderio”, un’opera che ripercorre, in una capitale tedesca dove si erge il Muro di Berlino, la storia di un angelo che rinuncia al suo status di essere celeste per amore. È uno dei suoi più grandi successi al botteghino. Wim Wenders è anche il regista del documentario “Buena vista social club”, uscito nel 1999.

Un rifugiato politico messo sotto i riflettori

Il Premio 2024 è stato assegnato al film “I semi del fico selvatico”, dell’iraniano Mohammad Rasoulof, attivista contro l’oppressione del regime politico del suo Paese. L’opera raffigura un giudice istruttore del tribunale rivoluzionario di Teheran di fronte a un movimento di protesta nazionale. Le sue due figlie hanno aderito al movimento, mentre la moglie cerca di evitare tensioni.

Il film fa parte del movimento di protesta in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, una studentessa uccisa nel 2022 per essersi aggiustata in modo improprio il velo. “Vorrei salutare e ringraziare (…) tutte queste giovani donne che, attraverso il loro coraggio e la loro sconfinata audacia, sono state l’ispirazione per questo film”, ha dichiarato Mohammad Rasoulof. “La giuria è stata sensibile alla ricchezza simbolica [du film]al suo esito generoso e carico di una nota di speranza”, ha indicato la presidente della Giuria ecumenica Julienne Munyaneza.

Il cristianesimo oggi

Articolo tratto dal numero di luglio-agosto 2024 di Christianity Today

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