Diplomatici statunitensi e norvegesi esaltano il ruolo “efficace e strategico” della Fondazione Mohammed VI per il reinserimento dei detenuti

Diplomatici statunitensi e norvegesi esaltano il ruolo “efficace e strategico” della Fondazione Mohammed VI per il reinserimento dei detenuti
Diplomatici statunitensi e norvegesi esaltano il ruolo “efficace e strategico” della Fondazione Mohammed VI per il reinserimento dei detenuti
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Il consigliere politico dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Rabat, David Fisher, e il vice capo missione dell’Ambasciata del Regno di Norvegia in Marocco, Sleigh Samanthe Vivatne, hanno espresso la loro ammirazione e apprezzamento per il ruolo “efficace e strategico” svolto dal Fondazione Mohammed VI per il reinserimento dei detenuti in termini di reinserimento dei residenti negli istituti penitenziari e nei centri di protezione dell’infanzia.

Ricevuto questa settimana presso la sede centrale della Fondazione a Rabat, il Sig. Fisher, accompagnato da un rappresentante dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) in Marocco, e la Sig.ra Vivatne hanno inoltre elogiato l’azione della Fondazione Mohammed VI per la reinserimento dei detenuti nel “rafforzamento della sicurezza preventiva per combattere la criminalità e restringere il suo perimetro, che la distingue a livello regionale e internazionale”, indica la Fondazione in un comunicato stampa.

I due diplomatici hanno considerato la loro visita anche come un’opportunità per rafforzare la cooperazione e lo scambio di esperienze con la Fondazione, sottolineando il loro desiderio di coordinare e ampliare ulteriormente i partenariati in questo settore.

L’incontro, presieduto dal coordinatore generale dei servizi della Fondazione Mohammed VI per il reinserimento dei detenuti, Abdelouahed Jamali Idrissi, è stato l’occasione per approfondire i legami di comunicazione e per informare i due ospiti sulla nuova generazione di azioni e programmi della Fondazione in il campo del sostegno e della reintegrazione dei detenuti e dei residenti dei centri di protezione dell’infanzia, compresi quelli condannati ai sensi della legge antiterrorismo, in conformità con le Alte Linee Guida del Re Mohammed VI, specifica la stessa fonte.

Dopo aver tenuto informati i due ospiti sulle innovazioni e sui risultati della Fondazione, hanno esaminato una serie di ambiziosi programmi e servizi sviluppati dalla Fondazione a beneficio delle categorie target dei diversi centri del Marocco.

La Fondazione e i suoi interlocutori si sono confrontati anche sulla gestione delle pratiche e delle modalità relative al processo di reinserimento di tutti gli ospiti degli istituti penitenziari, nonché dei loro familiari, sia durante il periodo di esecuzione della pena detentiva sia dopo la liberazione nell’ambito di ulteriori trattamenti, conclude il comunicato stampa.

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