Gusci e foglie di cavolo, di Daniel Dewar e Grégory Gicquel, al palazzo Jacques-Coeur, a Bourges

Gusci e foglie di cavolo, di Daniel Dewar e Grégory Gicquel, al palazzo Jacques-Coeur, a Bourges
Gusci e foglie di cavolo, di Daniel Dewar e Grégory Gicquel, al palazzo Jacques-Coeur, a Bourges
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Daniel Dewar e Grégory Gicquel hanno scelto la Salle des Festins, al Palais Jacques-Cœur, per allestire la loro mostra, Gusci e foglie di cavolo cappuccio. Una nuova tappa del percorso d’arte contemporanea #5 di Bourges.

Sono disposti su tre file, posti su piedistalli e nonostante l’artificiosità di questa disposizione, la loro presenza sembra naturale. Nel Salone delle Feste prendono il loro posto il biondo della quercia, la delicatezza dei motivi scultorei, il colore tenero delle ceramiche. La maggior parte dei pezzi presentati sono stati creati per la sede
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“Come questo camino in cui la forma prevale sulla sostanza, che è più un castello che un camino, possiamo considerare questi mobili come follie, fabbriche architettoniche”, spiega Daniel Dewar.

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Ha lavorato a questa mostra con Grégory Gicquel. Sono passati venticinque anni da quando questi “tecnici autodidatti” (“come ci piace dire”, scivola Daniel Dewar), conosciutisi al liceo artistico, sviluppavano in duo un lavoro di scultura su legno, ceramica, tessuto , intarsio… Nel loro laboratorio, hanno un grande forno a legna nel quale cuociono grandi brocche di gres ben piantate su un unico piede, su cui scivolano le lumache.

Le ritroviamo, queste lumache, sulle panche di legno i cui cuscini ricamati raccontano il ciclo della vita, il bruco del cavolo che diventa farfalla… Lo sguardo divertito si acuisce un po’ e scopre file di spighe tra le conchiglie, e poi nasi posizionati sui bordi del mobiletto delle zucche.

Un faccia a faccia scultoreo

Le crostate di mele sono state “sgorbiate a mano”, spiega Daniel Dewar. Il lavoro della sgorbia imita quello del coltello che taglia le mele. È una tecnica che ne rappresenta un’altra “Scegliendo di investire la stanza di Festins, i due artisti non voleva “mettere in scena un banchetto che non ebbe mai luogo, poiché Jacques Cœur non ha mai vissuto in questo palazzo, ma piuttosto creare un faccia a faccia scultoreo”. E se menzionano il cibo, non si tratta di una festa.

Martine Pesez

Nell’ambito del programma Un artista/Un monumento, avviato dal Centre des monuments nationaux.
Pratico.

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Fino al 22 settembre, tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:15 e dalle 14:00 alle 18:15 (dalle 10:00 alle 12:45 e dalle 14:00 alle 18:15 dal 1 luglio). Ingresso: 9 euro e gratuito per i minori di 26 anni.

Venerdì 5 e 12 luglio, mediazione espressa dalle 14:00 alle 14:30 e visita di 45 minuti alle 17:15 Informazioni su www.palais-jacques-coeur.fr.Ricevi via e-mail la nostra newsletter per il tempo libero e trova idee per gite e attività nella tua regione.

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