di fronte alla RN, la sinistra chiede una barriera, ma permangono delle sfumature, in particolare sui ritiri

di fronte alla RN, la sinistra chiede una barriera, ma permangono delle sfumature, in particolare sui ritiri
di fronte alla RN, la sinistra chiede una barriera, ma permangono delle sfumature, in particolare sui ritiri
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Per il secondo turno delle elezioni legislative, le argomentazioni di Marine Tondelier, numero uno di Europe Ecologie-Les Verts, sono chiare: “Se tutti mantenessero la diga come stiamo per fare noi, Jordan Bardella [le président du Rassemblement national, RN] non sarà primo ministro. » Tuttavia, la sua logica si scontra con un clima politico segnato dalla fine della barriera repubblicana contro l’estrema destra e dal suo rovesciamento.

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Ora è talvolta contro il Nuovo Fronte Popolare (NFP) che si lanciano appelli al blocco, per bocca dei dirigenti della maggioranza presidenziale. “La migliore difesa, soprattutto contro la PFN, non è la Marina militare, siamo noi”, ha proclamato lunedì su Europa 1 Aurore Bergé, ministro delegato responsabile della parità tra donne e uomini. Di fronte, tutti i leader della sinistra hanno riaffermato questa settimana la necessità di votare contro la RN al secondo turno.

Dopo Mathilde Panot (La France insoumise, LFI), che ha chiamato, venerdì 21 giugno su BFM-TV, a “vota contro il RN” in caso di duello con la coalizione presidenziale, Jean-Luc Mélenchon, fondatore di LFI, ha detto diversamente mercoledì su LCI: “Nessun elettore “ribelle”, ne sono certo, darà mai il proprio voto alla RN. E diremo loro che nessuno deve fare questa cosa stupida, qualunque sia il motivo.”ha dichiarato.

Come la sera del primo turno delle elezioni presidenziali del 2022, lo afferma chiaramente “non una voce” non deve recarsi alla RN, ma prevede implicitamente anche la possibilità della scheda bianca o dell’astensione. Nell’aprile 2022, una consultazione online con più di 300.000 suoi sostenitori ha posto al primo posto la scheda bianca, seguita dal voto per Emmanuel Macron e poi dall’astensione.

Lettera morta

Alla vigilia del primo turno, anche la questione del ritiro in caso di voto triangolare rimane fonte di sfumature. Da un lato, gli ecologisti, i socialisti e i comunisti hanno già affermato che, se arrivasse terzo, il loro candidato si ritirerebbe per favorire l’elezione del candidato “forze democratiche” faccia a faccia con la RN.

In un articolo pubblicato su Il mondo Martedì 25 giugno, Marine Tondelier e il suo omologo socialista Olivier Faure, insieme ad un piccolo gruppo di funzionari del partito presidenziale, tra cui la ministra Agnès Pannier-Runacher, hanno invitato “Evitare triangolari al secondo turno eliminando il candidato meno piazzato e sostenendo attivamente ovunque il candidato delle forze democratiche che restano contrari alla RN”. Il Partito Comunista Francese (PCF) si esprime così: « Sì uno.e candidato.e del PCF si trova qualificato al secondo turno in terza posizione in un triangolo, si ritirerà affinché il candidato repubblicano meglio piazzato abbia maggiori possibilità di battere l’estrema destra. »

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