“Napoleone” risorto, prima mondiale

“Napoleone” risorto, prima mondiale
“Napoleone” risorto, prima mondiale
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Quasi continua a sudare freddo quando ne parla. Ex giornalista di “Inrocks” e France Inter, oggi direttore della Cinémathèque française Frédéric Bonnaud è a La Rochelle per sostenere la notizia un po’ eccezionale su “Napoléon”, film di sette ore diretto da Abel Gance nel 1927. Con questa prima mondiale : è questa settimana che gli appassionati di cinema e non solo scopriranno un’opera che non è mai stata più proiettata nella sua versione lunga dalla sua creazione. Le prime due proiezioni si svolgeranno il 4 e 5 luglio presso La Seine musicale, a Parigi, e questa domenica, 7 luglio, alle 14,15 e alle 19,30 nella sala grande di La Coursive, nell’ambito di Fema. Un evento all’altezza della leggenda di un film immaginato da Abel Gance, cineasta creativo e autore di uno degli ultimi film muti prima dell’avvento del sonoro.

Perché in parole povere di “Napoleon” del 1927 non era rimasto molto, o per essere più precisi, erano rimasti frammenti di copie, danneggiate e sparse in giro per il mondo. “Napoléon non era un film maledetto quando uscì, fu addirittura acclamato, ma lo divenne quando Abel Gance ne inviò la copia originale negli Stati Uniti. Gli americani, che trovarono il film troppo lungo, lo tagliarono e lo persero! All’epoca è andata così, abbiamo preso la pellicola e abbiamo tagliato. Lo stesso Abel Gance massacrerà alcune versioni. Napoleone è un film senza negativo originale. Successivamente sono emerse 22 versioni diverse”, riferisce Frédéric Bonnaud.

Con orchestra

Alla Cinémathèque française, una quindicina di anni fa, abbiamo affidato una prima perizia a Georges Mourier, specialista di Gance, e abbiamo deciso di lanciarci all’attacco di una ricostruzione straordinaria, all’insegna di un film diventato leggendario. Chi lo affronterà e ne riprenderà strada facendo, come Frédéric Bonnaud nominato a capo di questo tempio della cinefilia dal cineasta Costas Gavras che voleva porre fine a “Napoleone”, non rimarrà deluso. Per quindici anni, un manipolo di esperti si metterà a mettere insieme migliaia di pezzi, a cercare le pellicole presenti nelle collezioni del MoMa di New York, in Corsica e a Belgrado, a creare un nuovo modello per ottenere un’unità plastica e infine a creare da zero un partitura sinfonica di sette ore!

Un ultimo dettaglio, ma non meno importante, affidato al compositore Simon Cloquet Lafolly e all’orchestra di Radio France. “Avevamo sottovalutato la portata, il tempo e il denaro che sarebbe costato”, Frédéric Bonnaud non riesce ancora a crederci. Risultato: quindici anni di lavoro e un budget di poco più di 4 milioni di euro, che ovviamente è tanto. Il Centro Nazionale del Cinema ha ampiamente contribuito, ma nulla sarebbe stato possibile senza alcuni partner a cui naturalmente non avremmo pensato, come Netflix che presto proporrà sulla sua piattaforma “Napoleon” in quattro episodi o il produttore svizzero Michel Merkt. E i mecenati francesi? “Nessuno dei grandi capi del CAC 40 che preferiscono investire i loro milioni nel restauro di Notre-Dame”, affronta Frédéric Bonnaud.

Film sperimentale

Cosa vedrà allora il pubblico di La Rochelle questa domenica 7 luglio, prima di tutti, sul grande schermo di La Coursive? Innanzitutto, “Napoleone visto da Abel Gance” (il suo vero titolo) ripercorre la vita del futuro imperatore dall’infanzia in un collegio militare a Brienne fino ai primi fuochi della campagna d’Italia. Non è un film biografico ma un grande affresco su un eroe della Rivoluzione visto da un regista ossessionato dal suo soggetto.

Per quanto riguarda la durata (ricordiamo, film in due parti di 3 ore 47 minuti e 3 ore 25 minuti), il bianco e nero e le molteplici stratificazioni temporali che avrebbero potuto rendere questo UFO completamente obsoleto, lo spettatore potrà rimanere piacevolmente sorpreso dalla il ritmo, le sovrapposizioni multiple, la macchina da presa e alcune scene memorabili (“La Marseillaise” cantata al Club des Cordeliers, Napoleone in fuga dalla Corsica sulla sua barca…) “‘Napoléon’ di Abel Gance non è un monumento del passato, piuttosto al contrario, è un film punk scandalosamente sperimentale. È un film che ti guarda, ti dice che è vivo, che non è più vecchio di noi. Dobbiamo vederlo come un capolavoro non datato, fare un passo in questa direzione, perché il cinema muto in questo momento raggiunge un livello di perfezione”, secondo il direttore della Cinémathèque.

Festival del Cinema di La Rochelle dal 28 giugno al 7 luglio 2024. Programma completo su festival-larochelle.org.

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