Francia-Belgio, disastro per gli azzurri prima del D-Day!

Francia-Belgio, disastro per gli azzurri prima del D-Day!
Francia-Belgio, disastro per gli azzurri prima del D-Day!
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Se la Francia ha sempre dominato il Belgio nelle principali competizioni, alcune sconfitte sono costate care ai Blues.

Quattro partite, quattro vittorie. Mentre si avvicina lo scontro tra Francia e Belgio agli ottavi di finale degli Europei, i Blues possono contare sulla storia di scontri con i loro vicini nelle principali competizioni. Sia ai Mondiali del 1938, agli Europei del 1984, ai Mondiali del 1986 e ovviamente ai Mondiali del 2018, i francesi hanno sempre dominato i loro vicini. Un elenco a cui si aggiunge la semifinale della Società delle Nazioni, vinta 3-2 dalla squadra di Didier Deschamps nonostante due gol di svantaggio.

Storicamente, tuttavia, il Belgio mostra statistiche migliori con 30 vittorie dei Red Devils contro 26 dei Blues e 19 pareggi. La maggior parte dei successi belgi risalgono sicuramente ai tempi antichi, ma nel calcio moderno una vittoria amichevole è costata cara alla squadra francese. Il 18 maggio 2002, mentre i Blues si preparavano a volare verso i Mondiali di Giappone e Corea del Sud, i belgi in fondo alla buca arrivarono a vincere 2-1 allo Stade de France, approfittando delle assenze di Zinedine Zidane, Thierry Henry o Fabien Barthez ma anche l’autocompiacimento francese.

Roger Lemerre intuisce il pericolo ma…

Questa battuta d’arresto per gli uomini di Roger Lemerre non è certo bastata a rovinare la festa organizzata dalla FFF e dai suoi sponsor. Ha comunque messo in luce le mancanze degli azzurri, primo fra tutti la troppa fiducia conservata attorno ai campioni del mondo in carica. Dalla conferenza stampa pre-partita, il capitano Marcel Desailly ha dato il tono affermando di esserlo “impossibile menzionare il nome di un diavolo rosso” e aggiungendo che questa amichevole non lo è “non molto importante”.

L’allenatore francese, però, fiuta il pericolo mentre i Blues si illudono che il prossimo Mondiale li abbia già conquistati. Tanto che una maglia con una seconda stella fa bella mostra di sé nel cuore dello Stade de France.
“Questi elogi sono pericolosi quanto le critiche e le accuse infondate prima dei Mondiali del 1998”
confida l’ex vice di Aimé Jacquet.

La molla è rotta

I giocatori hanno cercato di reagire organizzando una riunione di crisi dopo questa sconfitta, cosa rara sotto l’era Lemerre. “ Prima ancora che ce ne andassimo, era già morto. La nozione di gruppo non era altro che un ricordo. Grazie a lei abbiamo vinto i Mondiali del 98 e gli Europei del 2000, ma nella squadra francese ora è l’individualismo a prendere il sopravvento. Emmanuel Petit si confidò poi nel libro
La storia segreta del bluesrimanendone convinto
“Questa partita ha lasciato il segno”.

E il discorso di Roger Lemerre non passa più. “Nel 2002, Roger, lo amavamo ma non lo ascoltavamo più, o non molto. Alla fine abbiamo fatto un gioco del tipo ‘cosa voleva dire?’ “, Christophe Dugarry confidò l’argomento molti anni dopo. La caduta fu ancora più pesante. I Blues sono arrivati ​​in Corea del Sud con le certezze nate dalle incoronazioni del 1998 e 2000 e da capocannonieri di Premier League, Serie A e Ligue 1, ma sarebbero usciti dalla competizione al primo turno senza segnare nemmeno un gol. obiettivo. .

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