Qualità della vita: due città svizzere nella top 10 mondiale

Qualità della vita: due città svizzere nella top 10 mondiale
Qualità della vita: due città svizzere nella top 10 mondiale
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Vienna conquista ancora una volta il titolo di città più piacevole del mondo, mentre la città di Tel Aviv è quella che mostra il declino maggiore a causa della guerra tra Israele e il movimento islamico Hamas, secondo un rapporto annuale pubblicato giovedì.

Già ai vertici nel 2018 e nel 2019, la capitale austriaca, con i suoi spazi verdi, la sua bella offerta culturale e i suoi servizi di qualità, ha riconquistato la leadership nel 2022 in questa classifica elaborata da The Economist Intelligence Unit (EIU), l’unità di ricerca e analisi affiliata al settimanale britannico. Seguono nella top ten Copenaghen in Danimarca (2°), le città svizzere Zurigo (3°) e Ginevra (5°), le città australiane Melbourne (4°) e Sydney (7°), Calgary in Canada (5°) e perfino Osaka in Giappone (9°).

Parigi risale leggermente, classificandosi al 21° posto, a pari merito con Berlino, mentre New York è praticamente ferma (70°). Mosca è al 98° posto. Se la qualità della vita è migliorata in media in tutto il mondo, “questo miglioramento è marginale a causa dei conflitti geopolitici, dei disordini sociali e della crisi abitativa”, osserva lo studio.

In Medio Oriente, Tel Aviv è crollata di venti posizioni (112esima) in seguito al sanguinoso attacco senza precedenti compiuto il 7 ottobre da Hamas nel sud di Israele. In risposta, l’esercito israeliano ha lanciato un’offensiva su larga scala nella Striscia di Gaza. L’invasione russa dell’Ucraina mantiene in fondo alla classifica Kiev (165esima), la città siriana di Damasco, devastata da tredici anni di guerra civile, restando anche la città meno accogliente del mondo.

L’Europa ha visto la sua stabilità compromessa dall’aumento delle manifestazioni “in diversi ambiti”, contro l’ascesa dell’estrema destra, contro la politica agricola dell’UE o contro l’immigrazione, nota l’EIU. Lo studio copre 173 città, valutate sulla base di trenta criteri nei seguenti ambiti: stabilità, sistema sanitario, cultura e ambiente, istruzione, infrastrutture.

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