Gérard Larcher e Bruno Retailleau sostengono la candidatura di Patrick Dray a Parigi

Gérard Larcher e Bruno Retailleau sostengono la candidatura di Patrick Dray a Parigi
Gérard Larcher e Bruno Retailleau sostengono la candidatura di Patrick Dray a Parigi
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Martedì sera, durante un incontro pubblico organizzato nella 14esima circoscrizione, i due esponenti della destra senatoriale hanno elogiato la carriera di un “uomo di convinzioni”, fedele collaboratore del presidente del Senato.

Un’ambizione politica sostenuta da due figure di destra. Martedì sera a Parigi, durante un incontro pubblico organizzato presso la scuola Jean de La Fontaine nel 16° arrondissement, Gérard Larcher e Bruno Retailleau hanno sostenuto con forza Patrick Dray.

«Ho deciso di mettermi in gioco perché la Francia non si è mai trovata di fronte a tali pericoli», ha dichiarato il candidato della campagna lanciata sotto i colori repubblicani nella 14ma circoscrizione elettorale di Parigi, affrontando al primo turno sette rivali: il deputato uscente Benjamin Haddad (maggioranza presidenziale), Hugo Rota (Nuovo Fronte Popolare), Louis Piquet (LR -RN), Éric Molinari (centro vario), Marie Bourdy (estrema sinistra), Sacha Élie Zaouati (estrema sinistra) e Thomas Culerrier (Riconquista!). Ricordiamo che era stato fatto il nome di Patrick Dray per un posto al settimo posto nella lista LR degli Europei guidata da François-Xavier Bellamy ma il progetto non si è concretizzato.

In questo territorio della 14ma circoscrizione dove risiede l’ex presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, il candidato vuole credere nelle possibilità di “destra repubblicana e indipendente». «Con la mia famiglia politica, i Repubblicani, abbiamo scelto la linea del coraggio, del rifiuto di ogni compromesso, di accordi dietro le quinte per poche circoscrizioni elettorali”ha dichiarato questo fedele collaboratore del presidente del Senato, riferendosi alla situazione attuale delle LR, fortemente scosse dall’alleanza forgiata dal loro presidente Éric Ciotti con Marine Le Pen.

Mentre i principali esponenti del partito hanno condannato questa scelta ed è in corso una battaglia legale per escludere il presidente Ciotti dai repubblicani, Patrick Dray ha a sua volta difeso la “linea di fedeltà ad una storia” E “i principi“. Ha sottolineato il fatto che era entrambi “l’erede” e il “garante» di questa scuola di pensiero davanti a una folla di eletti di LR, tra cui i sindaci del 16° e 17° arrondissement, Jérémy Redler e Geoffroy Boulard o anche Francis Szpiner, Catherine Dumas, Marie-Claire Carrère Gée, Agnès Evren e il suo vice Laura Ansquer.

Per Bruno Retailleau, presidente del gruppo LR al Senato, sostenere la candidatura di Patrick Dray in queste elezioni legislative era “ovvio”. “Da 10 anni lavoriamo insieme, insieme a Gérard Larcher, per riportare il Senato al centro del dibattito pubblico. Siamo riusciti in questa sfida», accoglie il senatore della Vandea al Figaro. «Oggilui continua, abbiamo bisogno di deputati di destra nell’Assemblea Nazionale che portino i nostri colori e le nostre convinzioni su una linea di autonomia e indipendenza».

I rimproveri di Larcher a Macron

Da parte sua, Gérard Larcher ha tracciato un quadro della situazione politica del paese dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale deciso dal Presidente della Repubblica. Temendo un”crisi strutturale del regime» nei prossimi mesi il presidente del Senato denunciò una «scelta brutale» e una “mossa di poker” che “interroga” sul “senso di responsabilità» dal capo dello Stato. “Sento che ormai molti francesi, concretamente, non potranno più sopportarlo“, ha dichiarato, accusandola di”bloccarti in un duello con gli estremi».

Poi Gérard Larcher ha attaccato anche il Fronte della Sinistra, descrivendo questa unione politica come “davanti alla vergogna“. Per lui le prospettive economiche difese dal Nuovo Fronte Popolare sarebbero sinonimo di “collasso finanziario» e “caos”. Per quanto riguarda il Raduno Nazionale, il senatore ha detto di rifiutarsi”qualsiasi compromesso» con il partito di Marine Le Pen, portando secondo lui un “catalogo di misure populiste e irraggiungibili“. Tanti motivi per Gérard Larcher di meditare su un pensiero di Charles Péguy, ricordato come un monito: “Il trionfo della demagogia è fugace ma le rovine sono eterne».

Difensore dell’aun altro modo» tracciare con “un centro-destra autonomo”, il parlamentare ha espresso la sua fiducia in Patrick Dray per interpretarlo. “Sono convinto, ha sottolineato, che la sua esperienza al Senato, la sua perfetta conoscenza dei dibattiti parlamentari, la finezza delle sue analisi e il suo attaccamento profondamente repubblicano ai valori storici della destra, siano beni preziosi per il cuore del deputato. mandato».

Dietro gli elogi, martedì sera tutti hanno capito che c’era anche l’espressione di amicizia per un uomo con il quale Gérard Larcher avrà affrontato molte battaglie politiche. Una candidatura che ha voluto difendere finalmente come quella di “spaventare” e alcuni “ragion».

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