I festival e il municipio di Avignone chiedono una barriera contro l’estrema destra

I festival e il municipio di Avignone chiedono una barriera contro l’estrema destra
I festival e il municipio di Avignone chiedono una barriera contro l’estrema destra
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Momento molto simbolico lunedì pomeriggio sul palco del cortile d’onore del Palazzo dei Papi ad Avignone: il sindaco di Avignone, il presidente e direttore del Festival di Avignone, i palchi permanenti di Avignone e il Festival di Avignone e la Compagnia per il festival OFF hanno convocato per un ostacolo all’estrema destra durante le elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio.
Tutti chiedono di respingere il pericolo per la cultura rappresentato da un governo di estrema destra.
Avignone è una vetrina mondiale per lo spettacolo dal vivo, è necessario difendere la capacità del teatro di interrogare il mondo per comprenderne meglio la diversità.

Dovere storico del direttore del festival quello di invocare una barriera

Il direttore del festival di Avignone Tiago Rodrigues spiega che è così “è un dovere storico per il festival impegnarsi contro l’estrema destra: dobbiamo essere all’altezza delle nostre responsabilità storiche e del nostro codice genetico. Il festival di Avignone si propone come festival democratico, popolare, repubblicano, femminista, ecologico e antirazzista. Dobbiamo incoraggiare il pubblico a. voto in campo democratico per bloccare all’estrema destra. Qui, nel cortile d’onore del Palazzo dei Papi, si discute sul non combattere. La differenza di opinioni è fertile, è fonte di ricchezza”

Il festival Off rifiuta un ministero delle danze popolari

Laurent Rochut, direttore della Factory di Avignone e vicepresidente dell’Avignon Festival et Compagnie, invita gli artisti a difendere la performance dal vivo: “questo è l’estrema destra che vuole bloccare l’arte vivente. Le persone vengono a ricaricare la cittadinanza ad Avignone. Il teatro è l’agorà in cortocircuito. Ovviamente siamo obbligati a difenderci da un regime che vuole mettere le mani sulle idee e sulle coscienze. Temo che il Ministero della Cultura diventerà un Ministero dei Beni e delle Danze Popolari“.

Il sindaco di Avignone difende la cultura disturbante

Anche il sindaco di Avignone chiede uno sbarramento all’estrema destra. Cécile Helle difende le feste di Avignone come “un luogo di cultura che sostiene i valori repubblicani, la libertà e l’uguaglianza. Perché la cultura possa vivere e vibrare ad Avignone, non è possibile raggiungere gli estremi. La cultura a volte è inquietante. Ma lei è qui per questo: se le donne e gli uomini non si fanno più domande, abbiamo perso la battaglia.”.

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