Il partito del nuovo presidente senegalese avrebbe vinto domenica le elezioni legislative

Il partito del nuovo presidente senegalese avrebbe vinto domenica le elezioni legislative
Il partito del nuovo presidente senegalese avrebbe vinto domenica le elezioni legislative
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Il partito presidenziale del Senegal è sul punto di ottenere la maggioranza nell’Assemblea legislativa, con i massimi leader dell’opposizione che hanno ammesso la sconfitta lunedì dopo un’elezione che avrebbe dovuto determinare se il neoeletto presidente, Bassirou Diomaye Faye, sarebbe riuscito a realizzare le ambiziose riforme che aveva promesso durante la sua campagna in primavera.

Secondo i media locali e le piattaforme di conteggio dei voti dei cittadini, il partito dei Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (PASTEF) dovrebbe conquistare circa 131 dei 165 seggi nell’Assemblea nazionale, il che darebbe al partito del presidente Faye la maggioranza assoluta .

I risultati ufficiali e il numero di seggi vinti da ciascun partito saranno annunciati più avanti questa settimana.

L’ex presidente Macky Sall, leader della principale coalizione dell’opposizione Takku Wallu, si è congratulato con PASTEF in un messaggio su X. Altri due principali leader dell’opposizione avevano già ammesso la sconfitta poche ore dopo la chiusura dei seggi elettorali domenica.

Prima delle elezioni legislative di domenica, PASTEF aveva solo 56 seggi nell’Assemblea nazionale, mentre la coalizione di Sall, con i suoi 83 deputati, aveva solo la maggioranza assoluta di un seggio.

Il presidente Bassirou Diomaye Faye, eletto lo scorso marzo con un programma “antisistema”, ha sostenuto che la mancanza di maggioranza gli ha impedito di attuare le riforme promesse durante la sua campagna presidenziale.

In particolare, ha promesso di combattere la corruzione, riformare il sistema di concessione delle licenze di pesca alle imprese straniere e consentire ai senegalesi di sfruttare una quota maggiore delle risorse naturali del Paese.

A settembre il presidente Faye ha finalmente sciolto l’Assemblea nazionale guidata dall’opposizione, aprendo la strada a queste elezioni legislative anticipate.

Il voto in questo Paese dell’Africa occidentale noto per la sua stabilità si è svolto pacificamente, nonostante una campagna elettorale segnata da sporadici scontri tra sostenitori rivali.

Bassirou Diomaye Faye, 44 anni, è diventato il più giovane leader eletto dell’Africa lo scorso marzo, meno di due settimane dopo il suo rilascio dal carcere. L’ascesa dell’ex ispettore fiscale riflette la frustrazione diffusa tra i giovani senegalesi nei confronti della direzione presa dal paese – un sentimento comune in tutta l’Africa, che ha la popolazione più giovane del mondo, ma un certo numero di leader accusati di restare aggrappato al potere per decenni.

Oltre il 60% dei senegalesi ha meno di 25 anni e il 90% lavora nel settore informale, senza molta tutela. Negli ultimi anni il Senegal è stato colpito da un’impennata dell’inflazione, che ha reso la vita difficile a gran parte della popolazione.

Il paese è anche una delle principali fonti di migrazione irregolare verso l’Europa: migliaia di persone lasciano il paese ogni anno su pescherecci artigianali in cerca di opportunità economiche.

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