Un nuovo sistema educativo nazionale creato da Femmes Solidaires, che mira a informare le vittime dei loro diritti quando presentano denunce.
“Se il reclamo viene scarsamente preso in considerazione o frainteso, ci sono buone probabilità che venga respinto”spiega Martine Gayraud, presidente di Femmes Solidaires 30. Secondo i dati nazionali dell'Istituto delle Politiche Pubbliche, “L’86% delle violenze sessuali viene archiviato senza ulteriori azioni, o addirittura il 94% per stupro”precisa. Un'osservazione sorprendente. Per cercare di migliorare la gestione di questi reclami, l'associazione ha presentato giovedì 14 novembre il nuovo sistema nazionale: un “reclamometro”.
Sensibilizzazione e richiamo dei diritti
«Come il “violentometro”, permette alla vittima di valutare se la sua denuncia è stata accolta bene. Poi abbiamo raccolto tutti i testi giuridici in fondo, perché ci siamo resi conto che molte persone non li conoscono»aggiunge. La possibilità di chiedere di essere interrogati da un agente di polizia o da un gendarme dello stesso sesso, di fornire l'indirizzo di una terza persona anziché il proprio per evitare ritorsioni, di farsi accompagnare durante tutta l'udienza, sono tutti diritti inclusi nel querelante. Uno strumento messo a disposizione delle vittime nelle associazioni, nei centri sociali ma anche nei luoghi di accoglienza.
“Per il 17% dei femminicidi le donne avevano sporto denuncia”
“L’idea è quella di incoraggiare le vittime a sporgere denuncia. Troppo spesso aspettiamo ancora che le persone non vogliano fare il passo per paura: paura di non essere ascoltate, paura che la denuncia non porti però a nulla è essenziale”insiste il presidente dell'associazione, ricordandolo “per il 17% dei femminicidi le donne avevano sporto denuncia”. Questo sistema ha quindi lo scopo di informare le vittime, ma non solo. “Il nostro obiettivo non è puntare il dito contro il lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Al contrario, si stanno facendo progressi. Ma mancano le risorse, che a volte possono ritardare l’elaborazione della denuncia”.sfuma.
Un sussidio per promuovere l'alloggio delle vittime
In questo senso, l'associazione Femmes solidaires 30 prevede di organizzare un incontro all'interno dell'accademia di polizia di Nîmes, per affrontare le diverse questioni riguardanti la violenza contro le donne. Da parte sua, lo annuncia la Regione, rappresentata da Katy Guyot, che sostiene questa iniziativa sostenuta dall'associazione “la firma di un accordo, nel prossimo dicembre, per ristrutturare gli edifici per accogliere le donne vittime di violenza”precisa il consigliere regionale. Tanti progetti mirano a evitare tragedie, come i femminicidi che, al 10 novembre, hanno già raggiunto il numero di 117 donne uccise…