A Nîmes, 2000 manifestanti del Nuovo Fronte Popolare

A Nîmes, 2000 manifestanti del Nuovo Fronte Popolare
A Nîmes, 2000 manifestanti del Nuovo Fronte Popolare
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Questo sabato mattina, il sole spazza via la pioggia e schiarisce il cielo per far posto alla manifestazione contro l’estrema destra e al Nuovo Fronte di Sinistra. È l’unica valida alternativa per sindacati, associazioni e forze progressiste per impedire agli eredi di Pétain di prendere il potere dopo le elezioni legislative anticipate del 30 giugno e del 7 luglio.

L’intersindacato Gard, che ha indetto manifestazioni, è presente in gran numero: CFDT, FSU, CGT, UNSA, FO, Solidaires sono tutti uniti contro l’estrema destra. Le bandiere di France Insoumis e del PCF sventolano accanto a quelle dei sindacati e camminano con le associazioni che difendono l’unica opzione percorribile: il Nuovo Fronte Popolare.

Le tradizionali canzoni CGT furono sostituite da un inno corrispondente: “Questa è la lotta finale (…) la pace nazionale toccherà al genere umano”. Un unico slogan scandito da più di 2000 manifestanti: “Fronte popolare! Fronte popolare! »

Edouard Gloanec (Sud-Solidaires) lancia, in nome dell’intersindacato: “Invitiamo subito il Presidente della Repubblica alla coerenza. L’Assemblea nazionale viene sciolta, quindi le riforme devono essere fermate perché non esiste più alcun controllo democratico. In particolare, il governo deve abbandonare immediatamente la riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione. » Il primo ministro sospeso Gabriel Attal ha infatti annunciato la pubblicazione del decreto attuativo di questa riforma che restringe ulteriormente i diritti dei privati ​​del lavoro il 1° luglio.

Pierre Gloanc aggiunge: “Le organizzazioni sindacali mettono in guardia da anni sulla crisi sociale e democratica che colpisce il nostro Paese. Un politico che volta le spalle alle questioni sociali e che provoca il declassamento, l’abbandono delle nostre industrie e dei nostri servizi pubblici, la forza contro la storica mobilitazione contro la riforma delle pensioni, l’assenza di prospettive di progresso e la banalizzazione delle tesi razziste, costituiscono il terreno fertile terreno su cui prospera l’estrema destra. »

Per Cindy Varnier, segretaria generale del CFDT Gard, “La nostra democrazia è in pericolo. Non sosteniamo un partito più di un altro, tuttavia l’estrema destra non è d’accordo con i nostri valori della CFDT, come ad esempio la convivenza. Per questo oggi chiediamo di bloccare l’estrema destra”.

Per Bruno Rivier, segretario dipartimentale della CGT 30, “La nostra Repubblica e la nostra democrazia sono in pericolo. Dobbiamo rispondere all’emergenza sociale e ambientale e ascoltare le aspirazioni dei lavoratori. »

Ad Alès, più di mille persone hanno manifestato sabato mattina anche per chiedere la mobilitazione attorno ai candidati del Nuovo Fronte Popolare. “Il 30 giugno e il 7 luglio possiamo cambiare la vita e la storia delle persone” : questo è il messaggio inviato.

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