Lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo: il Senegal esce dalla lista grigia del GAFI – Lequotidien

Lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo: il Senegal esce dalla lista grigia del GAFI – Lequotidien
Lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo: il Senegal esce dalla lista grigia del GAFI – Lequotidien
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Grazie alle riforme intraprese per migliorare le carenze nella lotta al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo e alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, il Senegal è uscito dalla “lista grigia” del GAFI. Questa notizia migliorerà ulteriormente la reputazione del Paese per attirare più investitori.

Di Bocar SAKHO – Questa è una buona notizia per le autorità: il Senegal è uscito dalla lista grigia del Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), incaricato di preservare l’integrità del sistema finanziario internazionale. L’organizzazione guida lo sforzo globale per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo (Lbc/Ft). Lo ha rivelato ieri Idrissa Ouattara, assistente ricercatrice del Gruppo d’azione intergovernativa contro il riciclaggio di denaro in Africa occidentale (Giaba), a margine di un seminario sulla conferenza degli ambasciatori degli Stati membri dell’ECOWAS.

Per Dakar l’impatto sarà positivo, soprattutto per quanto riguarda l’attrazione degli investimenti. Perché il miglioramento del contesto imprenditoriale è un fattore essenziale per attrarre capitali degli investitori. Durante la sua missione di maggio a Dakar, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha assicurato che “le autorità stanno facendo progressi nelle misure volte a rimuovere il Senegal dalla lista grigia della Financial Action Task Force (FATF)”. Dovresti sapere che il Senegal ha intrapreso riforme negli ultimi anni per migliorare l’ambiente imprenditoriale del paese e far uscire il paese da questa classifica. Lo scorso febbraio, l’Assemblea nazionale ha adottato il disegno di legge n. 02/2024 relativo alla lotta contro il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa per compensare le inadeguatezze riscontrate negli anni di applicazione della legge uniforme in materia di direttiva n°02/2015/Cm/UEMOA relativa alla lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (Lbc/Ft), recepita attraverso la legge n°2018-03 del 23 febbraio 2018 relativa alla Lbc/Ft.

Questo nuovo testo prevedeva “l’istituzione di un sistema regionale di valutazione del rischio in relazione alla rete Uemoa Centif (Recen-Uemoa), nonché l’istituzione di un meccanismo inclusivo per lo svolgimento e la diffusione della valutazione del rischio nazionale, in conformità con Raccomandazione del GAFI 1. Senza dimenticare “l’ampliamento dell’ambito di applicazione della legge ai Virtual Asset Service Providers (PSAV), in conformità alla raccomandazione 15 del GAFI, l’affermazione dell’autonomia del reato di riciclaggio, in linea con la raccomandazione 3 del GAFI, la revisione della criminalizzazione del finanziamento del terrorismo, in particolare includendo il finanziamento dei viaggi di persone legate ad attività terroristiche. Altri cambiamenti apportati da questa legge sono “la precisione nella criminalizzazione del finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa, compresa l’attuazione di sanzioni finanziarie mirate, in conformità con la raccomandazione 7 del GAFI”.

Questo nuovo strumento giuridico mira anche a “rafforzare le disposizioni relative alle sanzioni finanziarie mirate e raccomandare la designazione di una struttura nazionale responsabile della gestione dei beni criminosi congelati, sequestrati o confiscati e del loro recupero, per garantire il rispetto delle raccomandazioni 6 e 7 del il GAFI…” E la riforma ha dato i suoi frutti…

Dovresti sapere che il GAFI identifica le giurisdizioni che presentano vulnerabilità al fine di proteggere il sistema finanziario internazionale: giurisdizioni sotto sorveglianza (lista grigia) e giurisdizioni ad alto rischio (lista nera).
Ovviamente la struttura non applica alcuna sanzione ufficiale ai paesi iscritti nella sua lista grigia. Ma la presenza in questa lista porta a “effetti negativi sull’economia e sulla reputazione, che possono avere un impatto sul settore finanziario, sui finanziamenti e sugli aiuti internazionali”.
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