Una cinquantina di studenti di un liceo parigino in custodia di polizia: genitori e insegnanti mobilitati

Una cinquantina di studenti di un liceo parigino in custodia di polizia: genitori e insegnanti mobilitati
Una cinquantina di studenti di un liceo parigino in custodia di polizia: genitori e insegnanti mobilitati
-

Una cinquantina di persone si sono radunate questo lunedì mattina davanti al liceo Hélène Boucher nel 20° arrondissement di Parigi. Denunciano la custodia da parte della polizia di una cinquantina di studenti delle scuole superiori la scorsa settimana dopo l’occupazione dell’istituto.

Giovedì sera 48 studenti delle scuole superiori hanno trascorso una notte in custodia di polizia dopo aver occupato la loro struttura nel 20° arrondissement a sostegno del popolo palestinese. Sono stati rilasciati nella giornata di venerdì.

Una fonte della polizia ha detto giovedì che una cinquantina di persone lo avevano fatto “degradato i primi due piani” prima di barricarti “in un’aula con sedie e tavoli”. Una versione contestata dagli studenti delle scuole superiori coinvolti.

“Siamo stati estremamente violenti e umiliati dalla polizia”ha detto lunedì uno studente dell’ultimo anno che ha voluto rimanere anonimo. “Traumatizzato”afferma di essere stata “Chiamata ‘troia’ durante l’occupazione del liceo”e, in custodia di polizia, “ammanettato con Serflex finché le sue mani non diventano viola”.

Secondo questo studente delle scuole superiori, “gli studenti del blocco sono stati convocati per un consiglio disciplinare con Hélène Boucher”.

Lo ha detto la madre, che ha anche chiesto l’anonimato “arrabbiato”denunciando “L’arresto all’interno della scuola per grave violenza” E “24 ore di fermo di polizia” e supplicandolo“ascoltiamo anche la versione per bambini”secondo cui “tutto era pacifista”.

“Ci uniamo per opporci a qualsiasi sanzione contro gli studenti delle scuole superiori arrestati”ha spiegato Christophe Lalande, insegnante a Montreuil e rappresentante della FO, contestando la “feroce repressione” Di “questi giovani (che) hanno ragione a ribellarsi” E “il destino riservato da questo governo ai giovani che si stanno mobilitando in modo massiccio”.

Lo hanno denunciato venerdì i sindacati CGT, FSU, Solidaires e diverse organizzazioni giovanili, tra cui l’Unef “una repressione senza precedenti” contro questi studenti delle scuole superiori, in “un contesto sempre più autoritario”.

-

PREV Situazione economica: l’industria svizzera resta in gravi difficoltà
NEXT Concerto dell’Orchestra Nazionale dell’Ile-de-France