Yvelines: conoscete la sorprendente storia della “pietra” e della sua cattedrale ideale?

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Di

Claude Cécile il Corriere di Mantes

pubblicato su

26 maggio 2024 alle 19:16

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Marcel Landreau dice “quello di pietra” aveva costruito davanti alla sua casa di rue Louise-Michel, di fronte allo stadio di calcio, un universo fatto di selce e altre pietre che gli abitanti di Mantes-la-Ville (Yvelines) ricordano con nostalgia, senza dubbio perché di lui non rimane traccia .

Comprendeva a imponente cattedrale davanti al quale si facevano fotografare gli sposi ed i neonati nel giorno del loro battesimo. Ma anche una scultura in pietra raffigurante la fisarmonicista Yvette Horner che aveva la particolarità di essere animata e sonora…

Ciottoli trovati sulla zavorra

L’artista racconta come tutto ebbe inizio ad André Escard, specialista dell’“ispirazione stradale” che venne a interrogarlo nel 1978: “Quando arrivai a Mantes nel 1961, ero già ferroviereHo costruito la mia casa con i Castori [le mouvement d’autoconstruction coopérative, N.D.L.R.].

“E poi ho iniziato a riempire questo terrapieno. L’autostrada era in costruzione, ho raccolto parecchie pietre del selciato. Alcuni avevano forme… E logicamente si espandevano, i funghi per cominciare, la cattedrale, i personaggi. Vado anche a cercare sassi nei campi, ne trovo alcuni sulla zavorra. »

Marcel Landreau, intervistato nel 1978

Le campane di Noirterre suonarono a Mantes-la-Ville

La sua cattedrale batteva le ore come a Noirterre, il comune di Deux-Sèvres da dove veniva. Landreau ha spiegato: “Penso che quello che ho fatto qui mi abbia abituato alla campagna perché ho portato la campagna a casa.

E continua: “Dato che non potevo tornare in campagna, mi sono abituato a stare qui. Io sono non disorientato. Sento le campane di Noirterre, le campane del mio paese! Li ho registrati lì. »

Sulle orme di Marcel Landreau e del suo lavoro

* 1961: Marcel Landreau si stabilisce a Mantes-la-Ville.

* 1965: Inizia la costruzione della sua cattedrale.

* 1972: il pittore Jean Dubuffet, primo teorico dell’art brut, incontra Landreau.

* 1978: Quelli ispirati al ciglio della strada, di Jacques Lacarrière e Jacques Verroust, è il primo libro a parlare di “pietroso”.

* 1989: Marcel Landreau lascia Mantes-la-Ville. Morì l’anno successivo.

* 2023: il Musée de la Création Franche acquisisce 37 opere di Landreau.

Ha smantellato la sua cattedrale nel 1989

Nel 1989, raggiunto all’età pensionabileMarcel Landreau ritorna definitivamente a Noirterre, dopo aver distrutto la sua cattedrale, senza lasciare assolutamente nulla dietro di sé.

Sappiamo che è stato in grado di riempire un vagone merci con alcune sue sculture, vantaggio concesso all’epoca ai ferrovieri che si spostavano.

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37 sculture arrivano in un museo della Gironda

Lo ha raccontato uno dei suoi ex colleghi, Robert Gauvreau Corriere di Mantes nel 2018 che lo aveva aiutato a trasportare il suo sculture alla stazione. Sono questi i 37 pezzi che il Musée de la Création Franche di Bègles (Gironda) ha potuto acquistare l’anno scorso da un antiquario.

«Li ha comprati dalla nipote di Marcel Landreau. Voleva che entrassero in una collezione pubblica. »

Hélène Ferbos, direttrice del Musée de la Création Franche di Bègles

L’lo scrittore Bruno Montpiedautore di Il cinguettio degli elefanti (edizioni du Sandre, 2017), un inventario generale di artisti fuori circuito in cui Landreau figura in primo piano, mette in contatto l’antiquario e il museo.

“Le Gallion” è una delle opere di Marcel Landreau acquisite dal museo Bègles (Gironda). ©Collezione museale Creation Franche, Bègles (Gironda)

Marcel Landreau morì nel 1990

Hélène Ferbos ci racconta che Landreau morì l’anno successivo al suo ritorno in patria, da una sepsi : è stato ferito con un ferro da stiro durante il trasloco.

Il curatore sottolinea che ambienti come quello di Marcel Landreau raramente sopravvivono ai loro creatori. “Scompaiono ad alta velocità, a volte a causa vandalismo dal quartiere, o perché le famiglie degli artisti non sono interessate. »

“È una forma di creazione poco compresa”, continua il curatore. La questione della loro conservazione è molto delicata. »

Hélène Ferbos, direttrice del Musée de la Création Franche di Bègles

Una scultura del generale de Gaulle

Il salvataggio di pochi pezzi maggiori del “pietroso”, in particolare quello di de Gaulle che alza le braccia in stile “ti capisco”, è merito del Musée de la Création franche. Sono stati mostrati al pubblico per la prima volta pochi giorni fa durante la Notte dei Musei.

Un’altra istituzione, il LaM (Museo d’Arte Moderna, Arte Contemporanea e Arte Outsider di Lille Métropole), ha aperto a portale dedicato ai “residenti del paesaggio”, come li definì l’architetto Bernard Lassus.

I documenti pubblicati online a volte sono tutto ciò che restaopere unicheindica Stéphanie Verdavaine, amministratrice del sito.

“De Gaulle” di Marcel Landreau è rappresentativo dell’opera singolare di Marcel Landreau. ©Collezione museale Creation Franche, Bègles (Gironda)

Omaggio all’artista

Puoi consultare il documentazione che André Escard, già citato, ha raccolto su Landreau, ma anche bellissime fotografie dell’artista nel suo universo, scattate nel 1981 da Francis David.

Marcel Landreau appare come un creatore radioso quando le foto successive lo mostrano malinconico. Non aveva ancora deciso se radersi palazzo ideale per tornare a vivere a Deux-Sèvres.

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