la favolosa storia delle calze di seta delle Cévennes raccontata in una mostra

la favolosa storia delle calze di seta delle Cévennes raccontata in una mostra
la favolosa storia delle calze di seta delle Cévennes raccontata in una mostra
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Una mostra a Gard ripercorre la storia della produzione delle calze di seta. La città di Nîmes era un importante centro manifatturiero. La ricchissima collezione presentata permette di viaggiare indietro nel tempo, all’epoca in cui la civetteria delle donne ma anche degli uomini assicurava la ricchezza della città.

Molto prima che gli iconici collant e calzettoni moderni diventassero elementi essenziali della moda, le calze di seta avevano già lasciato il segno nella storia dell’abbigliamento, sia per uomo che per donna. Le calze, conosciute fin dall’antichità, furono inizialmente oggetto di civetteria maschile. Nel XVIII secolo, ad esempio, gli uomini indossavano calze di seta imbottite per mettere in mostra polpacci belli e muscolosi.

Intorno al 1674, la città di Nîmes divenne un importante centro di produzione di calze di seta, in particolare grazie alle famose calze di seta in stile peruviano. Secondo fonti storiche, la città vendette a Lima due milioni di calze di questo tipo nel 1774, garantendo così la prosperità economica a Nîmes e all’intera regione.

Le calze di seta ricamate con motivi erano quelle trovate sulle calze peruviane. Nel 1774, la città di Nîmes vendette a Lima due milioni di calze di questo tipo. Potete immaginare fino a che punto ciò possa effettivamente garantire l’economia di un’intera città e di un’intera regione.“, spiega Aleth Jourdan
curatore della mostra “Au Bonheur des Bas” che si tiene al Musée des Vallées Cévennes di Saint-Jean-du-Gard.

Queste calze di seta erano spesso decorate con disegni ricamati, incastonati con perline o paillettes e erano disponibili in una varietà di forme e colori. Oggi è esposta un’impressionante collezione di queste calze, che ti permette di viaggiare nel tempo e apprezzare l’eleganza di questa moda del passato.

Disponiamo di una collezione molto consistente, in particolare del XIX secolo, con pezzi del tutto eccezionali, come ad esempio questa calza blu bianco rossa tessuta per l’Esposizione Universale del 1889, centenario della rivoluzione“, spiega Daniel Travier, fondatore del museo e collezionista dei pezzi.

Il XIX secolo segnò l’apice della produzione di calze nelle Cévennes, un’industria che conobbe una rinascita dopo la prima guerra mondiale e durò fino agli anni ’50, prima che nuovi materiali sostituissero la seta.

Questo è un periodo in cui le aziende delle Cévennes potranno sviluppare, adattare le loro macchine e creare fabbriche molto grandi. Ci saranno dei grandi centri come quello delle Cévennes“, precisa Aleth Jourdan.

Oggi, tre aziende perpetuano questa tradizione nel Gard e nell’Hérault, producendo collant, calzettoni, gambaletti e, per alcuni, calze di seta, mantenendo così un know-how ancestrale.

La mostra “Au Bonheur des Bas” ripercorre questa storia industriale al museo Saint-Jean-du-Gard fino al 18 agosto.

Scritto con Alexandre Rozga.

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